Pillole chiuse per ferie… o in sciopero

9 Settembre 2008
Pillole chiuse per ferie... o in sciopero

Agosto, pillola mia non ti conosco… Il noto proverbio, tradizionalmente riferito alle mogli, si applica nella realtà anche alla assunzione di farmaci. Una interessante ricerca belga, relativa agli anni compresi tra il 1989 e il 2006, e pubblicata sul British Medical Journal, ha consentito di tratteggiare il profilo di utilizzazione dei farmaci contro la pressione elevata, e dai risultati emergono delle interessanti considerazioni (Vrijens B et al, BMJ 2008 May 17;336(7653):1114-7. Epub 2008 May 14).

Il primo dato è che nel corso di un anno, quasi la metà delle persone che hanno iniziato un trattamento antipertensivo lo sospendono, per i motivi più diversi. Personalmente non credo che dipenda solo dagli effetti collaterali dei farmaci, ma dalla reale risposta al bisogno della persona malata. Se l’ipertensione è un segnale di squilibrio dell’organismo, una specie di “benettia” (il contrario della malattia) che rappresenta il segnale di comunicazione al mondo esterno, e la risposta è semplicemente un rimedio sintomatico che abbassi la pressione, il bisogno della persona non è rispettato, le cause vere non vengono sondate, e la aderenza al trattamento diventa molto bassa.

Eurosalus ha spesso discusso della possibilità di affrontare l’ipertensione attraverso strumenti dietetici e comportamentali, lasciando ai pochi casi di reale bisogno l’utilizzazione dei farmaci di controllo della pressione, e nella nostra pratica clinica i risultati legati al cambio di dieta, all’inizio del movimento fisico e al controllo dei fattori di tensione emotiva, sono sicuramente più stabili e gratificanti (e privi di effetti collaterali) dell’uso acritico di farmaci che abbassano la presssione senza domandarsi perché.

Ma anche tra chi invece continua il trattamento per la pressione elevata, l’aderenza non è così alta. In un qualsiasi giorno preso a caso, il 10% delle persone salta l’assunzione del farmaco, mentre individualmente le persone sono portate a saltare il farmaco negli week end oppure durante le vacanze. In genere chi assume il farmaco al mattino se lo ricorda di più di chi lo deve prendere al pomeriggio o alla sera.

Da questi dati nasce il suggerimento ai medici, quando prescrivono, di ricordarsi che le persone spesso i farmaci non li prendono, e che forse in molti casi varrebbe la pena di domandarsi il perché anziché proporre, come qualcuno ha fatto, di raddoppiare il dosaggio in modo che alla fine i conti tornino…