Pillola spesso inefficace in donne sovrappeso
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La pillola anticoncezionale, a dispetto dei tanti problemi che può determinare, rimane comunque uno degli anticoncezionali più sicuri in quanto ad efficacia di prevenzione.
Nonostante questo le persone possono dimenticare di prenderla, avere dei malassorbimenti intestinali, fenomeni diarroici o altre interferenze ancora, che impediscono un’efficace contraccezione.
Assai di recente, inoltre, uno studio statunitense ha individuato una relazione preoccupante nel rapporto tra massa grassa ed efficacia contraccettiva.
Nello studio (Holt VL et al. Body mass index, weight and oral contraceptive failure risk. Ostet Gynecol 2005 Jan; 105:46-52) sono stati confrontati due gruppi di donne tra le quali alcune, in un periodo di 4 anni, pur assumendo la pillola, avevano avuto gravidanze indesiderate.
Tra i diversi fattori in grado di spiegare questa differenza, uno era il diverso indice di massa corporea (BMI) che rappresenta in un certo senso la quantità di grasso in percentuale presente nell’organismo.
L’indice è dato dal rapporto tra peso corporeo e altezza: peso corporeo espresso in chilogrammi diviso altezza in metri al quadrato. Tanto per fare un esempio una donna che sia alta 160 cm e pesi 71 ha un BMI di 27,3 (oppure una alta 155 con lo stesso BMI pesa 66 kg).
La frequenza di gravidanza indesiderata non fu altissima (3 gravidanze all’anno su 100 donne/anno, cioè su 100 donne che hanno preso la pillola per un anno continuativo) ma è comunque significativa e importante.
La possibilità di avere un evento indesiderato di questo tipo era più alta del 58% per le donne in sovrappeso (BMI maggiore di 27,3) e di oltre il 70% per donne con BMI maggiore di 32,2.
In donne che usavano costantemente i contraccettivi orali questa differenza tra donne più magre e donne più grasse arivava ad essere del 120% maggiore.
Da questo lavoro importante emergono due considerazioni:
Più bello sarebbe il mondo se ogni bugiardino portasse indicato un riferimento per iniziare a fare attività fisica e controllare l’aumento di peso e cambiare abitudini alimentari, ma purtroppo una persona in sovrappeso e con abitudini alimentari sbagliate diventerà ben presto una persona che userà statine per abbassare il colesterolo e userà antipertensivi per controllare la pressione; per l’industria farmaceutica, in fin dei conti un probabile affare!
Dott. Attilio Speciani
Allergologo e Immunologo clinico
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