Meglio accompagnati: la solitudine modifica l’attività del sistema immunitario
Vivere isolati può cambiare non solo la nostra vita, ma anche il nostro sistema immunitario. È quanto emerge da uno studio recente condotto dai ricercatori della UCLA e pubblicato su Genome Biology. (Cole SW et al, Genome Biol 2007 Sep 13;8(9):R189 [Epub ahead of print])
In passato si era già arrivati a collegare in modo scientifico la mancanza di vita sociale con alcuni disturbi come le malattie cardiache, ma qui siamo andati ben oltre.
Il dr. Stephen Cole che ha condotto lo studio, ha verificato di persona quanto sia importante la qualità, e non la quantità, delle relazioni: “Questi dati ci mostrano come l’isolamento sociale possa raggiungere i nostri processi interni più importanti e basilari fino al punto di alterare l’attività e l’espressione dei nostri geni”.
Esaminando costantemente i valori ematici in un gruppo di 14 volontari è emerso, infatti, che le persone più solitarie sono molto più soggette alle infiammazioni e meno attive nella produzione di anticorpi.
La parte straordinaria della scoperta è l’evidenza della attivazione cromosomica indotta dalla solitudine. In un certo senso è stata verificata la parte spesso mancante nella teoria psicosomatica delle malattie. Oggi invece sappiamo che l’infelicità determina cambiamenti nella attivazione genetica nello stesso modo in cui agiscono i virus, i batteri, l’inquinamento e altre situazione dannose. E non tenerne conto diventa scientificamente scorretto
Questo studio potrebbe portare ad avere nuovi obiettivi nel prevenire i problemi di salute di molti pazienti.Le differenze riscontrate tra i volontari, infatti, non sono collegabili a nessun altro elemento (età, lavoro, peso…) se non a quello della vita sociale e delle relazioni più o meno valide e intense con gli altri.
Gli scettici, naturalmente, non mancano, soprattutto quando si parla di modificazioni nell’attività genetica. Di sicuro c’è che non siamo nati per vivere in totale solitudine e che una serata con un vero amico può fare molto meglio di quanto pensassimo. Provare per credere.