Mangiare senza sale è in assoluto più sicuro di qualsiasi farmaco antipertensivo
Arrivano sempre nuove conferme sui rischi connessi all’assunzione di farmaci per abbassare la pressione arteriosa.
Uno studio pubblicato sul The New England Journal of Medicine, una delle più importanti riviste mediche al mondo, ha riportato una ricerca delle Vanderbilt and Boston University (N Engl J Med. 2006 Jun 8;354(23):2443-51) secondo la quale, alcuni dei comuni farmaci per abbassare la pressione arteriosa sarebbero dannosi per una donna in gestazione.
La ricerca ha ulteriormente ribadito che farmaci quali gli ACE inibitori, aumenterebbero il rischio di malformazioni congenite del feto se assunti durante i primi tre mesi di gravidanza. In realtà già si conoscevano gli effetti dannosi di questi farmaci per cui risultavano comunque controindicati per alcune fasi della gravidanza.
È vero però che la donna in dolce attesa assume farmaci di questo tipo solo quando necessari e sotto stretto controllo medico. Quindi le poche donne che dovessero usare farmaci simili nel primo trimestre non si sognerebbero di contrastare le indicazioni del loro medico curante. Nonostante ciò ci piace ribadire che ogni donna ipertesa, e soprattutto se in giovane età (come ci si aspetterebbe visto la ricerca di gravidanza) potrebbe prestare maggiore attenzione all’introduzione di sale nella dieta per tutto il periodo gestazionale ottendo vantaggi per se stessa e per il proprio bambino.
Più volte lo staff di Eurosalus ha discusso l’importanza di una dieta a basso tenore di sale oltre che per abbassare la pressione arteriosa anche per far fronte a molti disturbi quale la cellulite, la sindrome premestruale, l’osteoporosi, i gonfiori improvvisi delle estremità, le difficoltà respiratorie, e per prevenire alcune forme tumorali.
Mangiare senza sale non significa privarsi del sapore dei cibi, ma semplicemente praticare una dieta che controlli gli alimenti che ne sono più ricchi come affettati, formaggi e prodotti da forno in genere. Il sale da cucina va semplicemente ridotto, imparando a utilizzare di più spezie e aromi per modulare i sapori. Per fare un esempio pratico ricordiamoci che c’è più sale in un pezzo di pane e formaggio (ben nascosto) che in una bistecca ben salata!
I cibi con il più alto contenuto salino sono i dolci industriali, il pane, i crackers, i grissini, tutti i prodotti da forno, tutti i salumi, gli affettati e le carni conservate, i dadi da brodo, i sottoli e i sottaceti, il tonno in scatola, tutti i formaggi e diversi prodotti della cucina macrobiotica.
Dottor Enrico Bevacqua