Maccheroncini integrali con alici e finocchietto selvatico
Alla vigilia di un incontro organizzato a Palermo da Donna Moderna ho deciso di proporvi una ricetta tipica del sud.
In cerca di ispirazione, ho sfogliato il romanzo di Giuseppina Torregrossa “Panza e Prisenza” e ho scelto di realizzare la “Pasta ch’i sardi a mari”.
Lo scopo è infatti di proporre un piatto che abbia anche un buon contenuto proteico.
Per realizzarla ho utilizzato i maccheroni integrali (200 g circa) e per il condimento mi sono procurata un mazzetto di finocchietto selvatico, una cipolla, due cucchiai di uvetta, due manciate di pinoli e 300 g di alici fresche.
Il finocchietto selvatico, in particolare, mi è stato gentilmente fornito dalla signora Galbiati, moglie del mio vivaista, che me ne ha dato un mazzetto raccolto nel suo giardino. Io infatti, a Milano, non riuscivo a trovarlo da nessuna parte.
Con questi dosaggi ho realizzato 3 abbondanti porzioni.
Ho tagliato fine la cipolla e l’ho messa a soffriggere in una pentola antiaderente, senza condimento, con solo un pizzico di sale. Appena raggiunto un certo grado di appassitura ho aggiunto anche l’uvetta e un po’ di acqua per evitare l’aggiunta di olio. Infine ho unito le alici fresche, pulite dalle interiora (fatevelo fare dal vostro pescivendolo) e senza lisca centrale.
Per togliere la lisca centrale è sufficiente con un’unghietta aprirne il dorso e poi staccare la carne del pesce tirando delicatamente, è un’operazione non velocissima ma meno complicata di quello che potrebbe sembrare.
Le ho amalgamate al resto del preparato rompendole un poco durante la cottura e infine ho unito il finocchietto fresco tagliuzzato con una forbice, in modo da mantenerne il delicato sapore, così caratteristico. Di questa erba aromatica ho utilizzato solo gli aghetti più teneri eliminando i rametti di sostegno.
Alla fine ho spento il fuoco e aggiunto i pinoli e finalmente una buona dose di olio di oliva. Cotta la pasta al dente, l’ho condita con il sughetto.
Infiammazione da cibo
Frumento: puntate su una pasta alternativa, come ad esempio quella di grano saraceno, facendo però attenzione che non ci sia anche del frumento tra gli ingredienti, anche se in minima percentuale.
Nichel: meglio evitare l’uvetta, mentre possono essere usati i pinoli e l’olio a crudo.