Diete, pro e contro: la dieta Mayr
La dieta Mayr è stata definita dal medico austriaco Franz Mayr nei primi anni del ventesimo secolo, ed è stata impostata con lo scopo di curare e prevenire stitichezza e altri problemi intestinali.
La salute complessiva dell’individuo è letta da Mayr come una derivata della correttezza del processo digestivo. La strada percorsa passa dunque per una attentissima masticazione dei cibi assunti, e per una scelta quasi maniacale di cibi digeribilissimi e leggeri, fino a che l’apparato digerente non si sia rimesso completamente (poco latte inzuppato nel pane, quantità minime di cibo).
Inoltre individua – con largo anticipo sul resto del mondo – nelle fermentazioni serali e notturne uno dei volani negativi della salute (prodotti di fermentazione interna, cattiva qualità del sonno), tanto da ridurre grandemente l’entità del pasto serale, addirittura eliminandolo negli ultimi anni di pratica ospedaliera.
Individuare nella cattiva digestione una delle principali cause di tutte le malattie è un’illuminazione che merita il nostro interesse. L’importanza di una corretta e lunga masticazione è ancora oggi incredibilmente sottovalutata. Così come la pratica del pasto serale leggero e digeribile, per ottenere un sonno profondo e ristoratore, in grado di prevenire moltissime patologie.
Cent’anni dopo questi dati hanno trovato conferma scientifica attraverso lo studio delle onde del sonno o la comprensione dei meccanismi neurotrasmettitoriale legati alla masticazione.
Sposata la teoria, sull’applicazione può esservi qualche dubbio. Oggi la scienza insegna che l’apparato digerente, una volta disintossicato e “fatto respirare”, ha bisogno senza alcun dubbio di essere “tenuto in allenamento” attraverso l’assunzione di molta fibra solubile e insolubile, che stimoli il movimento delle pareti intestinali, faccia secernere un numero adeguato di succhi gastrici e mantenga efficiente il processo.
Le cure di Mayr erano più adatte a individui ospedalizzati con lunghe storie disfunzionali alle spalle. Chi non è troppo lontano dalla salute ha certo maggior vantaggio, dopo un primo periodo di pulizia, a utilizzare cibi completi e ricchi di acqua e fibra.
Se l’apparato digerente non impara a lavorare, il costo della prevenzione dei fastidiosi sintomi diventa la cronicizzazione di un’alimentazione “da malati”.