Insalata di grano saraceno con verdure
Di ritorno dalla magica isola di Ibiza, dove ogni anno con mio marito ci regaliamo qualche giorno di respiro guidati nella pratica di yoga da Elisabetta, cercherò di descrivervi questo piatto preparato dalla nostra “cuoca dell’isola” Margherita.
Ecco un classico esempio di brunch assaporato dopo “la pratica” del mattino.
In primo piano abbiamo il grano saraceno mentre sul fondo si può vedere un’invitante fetta di frittata di verdure, un grissino avvolto di prosciutto e della frutta.
Il pane, come avrete subito notato, non è integrale; cosa vi devo dire, siamo arrivati in ritardo e quello buono era finito!
Il dolce era anche lui impastato con la farina bianca, ma pare si trattasse di una prelibatezza tipica del luogo, una sorta di brioche con la zucca.
Torniamo al nostro piatto principale, al di là della squisita presentazione, chiedo scusa alla cuoca se non sarò proprio precisissima nel raccontarvi la sua esecuzione, ma cercherò di essere il più fedele possibile nel senso che: io l’avrei fatto così.
Per prima cosa cuociamo 250 g di grano saraceno sminuzzato in ½ litro di acqua bollente per circa 10 minuti lasciandolo poi gonfiare per altri 10.
Inizialmente avevo erroneamente chiamato “bulghur” questa preparazione di “tritello di grano saraceno”; ringrazio Patrizia che me lo ha gentilmente fatto notare dandomi la possibilità di approfondire l’argomento.
Questo prodotto lo potete trovare nei negozi di alimentazione naturale e in realtà non è un cereale, appartiene infatti alla famiglia delle poligonacee.
Proseguendo nella preparazione, in una padella antiaderente, facciamo “cuocere” con un filo di acqua: 1 zucchina tagliata a fettine, 2 carote a cubetti e 1 cipolla tagliata fine.
Io li tengo leggermente indietro di cottura e aggiungo un filo di olio d’oliva solo a fuoco spento (vedi nichel e grassi idrogenati).
Il sale eviterei di metterlo, ma se proprio non potete farne a meno, usatene poco.
Posso dirvi che Margherita ha aggiunto della salsa di soia che io preferisco non usare per via dei lieviti.
A parte avremo già pronti (lessati) 200 g di ceci (occhio e croce).
Per preparare i ceci secchi occorre metterli a bagno per almeno 12 ore, dopo di che si lessano in acqua bollente per almeno 3 ore. Usando la pentola a pressione i tempi si dimezzano. In caso di emergenza sono ottimi anche quelli già cotti conservati sotto vetro.
Per finire uniamo tutti gli ingredienti e per arricchire il piatto decoriamolo con un gamberone cotto al vapore, una passata di olio d’oliva e per gli amanti del piccante, un po’ di peperoncino sminuzzato.
Chi non assume proteine animali, al posto del pesce aggiunga il tofu tagliato a quadrotti e lasciato bollire per qualche minuto in acqua calda (il mio preferito è quello affumicato).
A tutti voi buon appetito e namaste.
Nichel, niente cipolla, al suo posto usate il porro.