Il sistema immunitario del disoccupato lavora poco
Il vero stress non è quello da iperlavoro ma quello da disoccupazione. La condizione psicologica del disoccupato, caratterizzata da un senso di frustrazione e insieme di ansia generata da un’attesa che non si realizza, viene definita di “stress cronico”.
Ora, è già stato osservato in precedenti studi, ed è ormai largamente riconosciuto, che lo stress prolungato indebolisce il sistema immunitario, rendendolo meno efficiente nella sua funzionalità ed esponendo quindi l’organismo a più alti rischi di infezioni e malattie.
Una ricerca condotta da un gruppo di studiosi dell’Università di San Francisco e pubblicata sul numero di aprile di Psychosomatic Medicine conferma entrambe queste acquisizioni (stress da disoccupazione e suo impatto negativo sul sistema immunitario) ma, in più, apporta il conforto di un dato nuovo: la disfunzionalità del sistema immunitario cessa rapidamente non appena il disoccupato trova un nuovo lavoro (F Cohen et al, Psychosom Med 2007 Apr, 69(3):225-234).
Gli studiosi hanno seguito per un periodo di quattro mesi una popolazione di 200 individui sani, suddivisi in due gruppi: 100 occupati e 100 disoccupati. I due campioni erano stati estratti correttamente, in modo da essere confrontabili. L’età dei partecipanti era compresa tra i 29 e i 45 anni.
Attraverso regolari prelievi e analisi del sangue di tutti i 200 soggetti, è stato possibile verificare che, in generale, il gruppo dei disoccupati presentava un livello di cellule-killer inferiore al livello dell’altro gruppo. Il numero delle cellule-killer è un indicatore significativo dell’efficienza del sistema immunitario.
Il caso, o forse più semplicemente la statistica, ha aiutato i ricercatori a imprimere una svolta interessante al loro studio. Infatti, durante il periodo di controllo, il 25% circa dei disoccupati ha trovato un impiego ed è stato così possibile misurare la conseguente variazione dei loro valori.
Ebbene, è risultato che il nostro sistema immunitario è notevolmente elastico allo stress e presenta una straordinaria capacità di recupero: il numero delle cellule-killer, nell’organismo di questi disoccupati-rioccupati, è prontamente ritornato ai livelli di normalità.
Difficile immaginare una migliore prova e controprova del fatto che le condizioni psicologiche di ciascuno di noi producono influenze formidabili sulla nostra salute. Sia in senso negativo sia – fortunatamente – in senso positivo. I detrattori della psicosomatica hanno qualcosa in più su cui riflettere.