Il lievito come lo zucchero lancia segnali di ingrassamento
C’è fermento intorno al significato delle diete a basso contenuto di calorie e sul loro effetto complessivo sul dimagrimento e sulla longevità. Mentre infatti per un certo periodo si è considerata la restrizione calorica come efficace nell’aumentare il life span individuale, ci si è resi conto che questi risultati dipendevano da un complicato effetto integrato tra segnali inviati all’organismo, in cui leptina, sirtuina, insulina, IGF-1 e adiponectina agivano in modo rilevante nel determinare gli effetti finali.
La relazione con l’infiammazione o con altri aspetti non ancora del tutto definiti ha sempre evidenziato in chi seguisse una dieta di controllo delle sostanze fermentate un interessante stimolo alla perdita di massa grassa, probabilmente grazie ad un importante miglioramento della sensibilità insulinica.
Un lavoro pubblicato su Experimental Gerontology ha consentito di valutare la differente assunzione di cibo in modelli sperimentali animali (Drosophila) cui siano state fornite diete contenenti sostanze fermentate o meno (Min KJ et al, Exp Gerontol. 2007 Mar;42(3):247-51. Epub 2006 Nov 27).
Gli animali lasciati a dieta libera mangiavano spontanemante una grande quantità di cibo. Gli stessi animali lasciati a dieta libera di mangimi privi di sostanze fermentate e di lieviti mangiavano solo la metà degli altri, sentendosi spontaneamente sazi con minore quantità di cibo.
Indubbiamente, come lo zucchero che determina una risposta immediata di tipo iperinsulinemizzante, anche i lieviti e le sostanze fermentate portano ad una risposta organica di tipo difensivo. Anche i lieviti possono essere un segnale importante nella regolazione dell’appetito, della sazietà e del metabolismo.