Glutine senza pensieri
Quante volte capita di consumare all’interno della settimana lo stesso piatto, magari ripetuto più volte? La veloce pasta con il tonno, il panino o la piadina del bar sotto l’ufficio, il tramezzino o i crackers consumati al volo, si ripetono talora giorno dopo giorno, come l’aperitivo quasi quotidiano a base di taralli, olive e birra. Questi “vezzi” nel lungo periodo possono diventare un rischio inconsapevole.
Mal di testa ricorrenti, sensazione di pesantezza e gonfiore addominale, stanchezza cronica, sonnolenza dopo i pasti, sono alcuni dei più comuni disturbi che possono essere determinati da una condizione infiammatoria persistente, legata anche alle abitudini alimentari.
L’abbandono di vecchie e monotone abitudini alimentari, a favore di una alimentazione personalizzata, può essere la prima strategia per porre fine a questi disturbi e migliorare il proprio stato di salute.
Test innovativi che misurano l’infiammazione da cibo (come il test Recaller 2.0 o il più completo test PerMè) possono essere la chiave per ritrovare una alimentazione più amica del proprio corpo.
Lo studio del Profilo Personale Alimentare e la conoscenza di quali alimenti mangiati in eccesso stiano mantenendo nell’organismo delle risposte infiammatorie sono la chiave per ritrovare il benessere.
Uno dei gruppi alimentari maggiormente presenti nella popolazione italo-europea, di cui spesso si eccede, è il gruppo del Glutine e del Frumento; diversamente in Cina è il Riso.
Questo gruppo comprende i cereali glutinici e tutti i prodotti da essi derivati, come ad esempio le classiche fette biscottate, la comune pasta, il pane, il caffè d’orzo, la birra, la pizza e cereali come il farro, il Kamut, la segale, l’orzo ecc.
Quando uno dei test indicati evidenzia un’infiammazione correlata ad un eccesso di glutine, i primi passi verso un cambio alimentare prevedono la ricerca di alternative naturalmente prive di glutine da inserire per aumentare la variabilità nella propria alimentazione. Alimenti come il riso integrale, nero, rosso, la quinoa, le castagne, la polenta, il grano saraceno possono essere degli ottimi sostituti in alcuni giorni della settimana per portare varietà alimentare e riequilibrare l’organismo.
In un percorso che mira al recupero e al mantenimento del benessere è fondamentale che l’alimentazione passi attraverso giorni in cui si deve evitare il consumo di alimenti appartenenti ai gruppi alimentari mangiati in eccesso, e altri in cui è altrettanto importante ripristinare le proprie abitudini alimentari.
Talvolta in persone maggiormente sensibili agli alimenti glutinici (ad esempio in situazioni di sensibilità al glutine non celiaca), la reintroduzione del glutine potrebbe causare qualche iniziale disturbo scoraggiando poi i corretti reinserimenti.
La completa esclusione del glutine va attuata in presenza di una celiachia accertata o di una allergia IgE mediata al grano. Negli altri casi è pericolosa e controproducente, ed è necessario effettuare una graduale reintroduzione dei prodotti contenenti glutine, affiancando un vero e proprio integratore enzimatico “intelligente” che contribuisca alla digestione della proteina glutinica. Questa è di fatto l’unica modalità corretta per poter tornare a “fare amicizia” con gli alimenti che talvolta possono creare disturbi.
È possibile quindi affiancare ad una reintroduzione graduale di alimenti con il glutine un integratore enzimatico specifico (ad esempio GluteoStop) da assumere prima della loro introduzione.
L’assunzione di 1-2 microcapsule prima e/o durante un pasto in cui è presente il glutine permette di essere più sereni nel consumo del proprio piatto. GluteoStop contiene un enzima che come delle vere e proprie “forbici” scompone il glutine, supportando i processi digestivi ed evitando i sintomi che talvolta possono presentarsi in persone più sensibili al glutine.
Nel caso della celiachia o nell’allergia IgE mediata, dove ricordiamo con fermezza che è richiesta una eliminazione definitiva e completa del glutine dalla dieta, avere con sé GluteoStop permette di consumare con maggior tranquillità piatti al ristorante o dagli amici dove, anche inavvertitamente, ci possono essere delle tracce di molecole glutiniche che contaminano i piatti preparati, evitando ripercussioni nelle ore successive.
In casi in cui vi è invece una situazione di sensibilità al glutine di tipo non celiaco, un enzima specifico (come GluteoStop) supporta i processi digestivi, garantisce una migliore assimilazione del glutine e permette a chi è in questa situazione, quando reintroduce il glutine nel piano dietetico settimanale, di godere per esempio di un’ottima pizza con gli amici con maggiore serenità.
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