Ridurre l’infiammazione mangiando sano
Andrew Weil, medico, propone un modo particolare per affrontare la dietologia. Si parla di una dieta che fonda le sue basi sul controllo dell’infiammazione attraverso la scelta degli alimenti. Il meccanismo ricercato è sensato e ben espresso, pur restando implementabile e migliorabile.
Il principio di base vede l’utilizzazione di una nuova piramide alimentare, per certi versi simile a quella mediterranea vera (con carboidrati integrali). Alla base ci sono frutta e verdura fresche e di stagione (con attenzione a variare il più possibile i colori scelti, e a variare su tutto lo spettro). Poco più su si trovano i cereali (integrali) e le leguminose, seguiti dai grassi buoni e dalle proteine, dalle spezie, dai “supplements”, dal vino e dai dolci salutisticamente potenti quali il cioccolato.
Se da un lato la scelta dei cereali integrali (emblematico è il ruolo immunoregolatore dell’Interleuchina 10 che viene stimolata con la loro assunzione), delle spezie, del cioccolato e dei grassi buoni del cibo come elementi antinfiammatori è di importante considerazione, dubbi restano su elementi quali la gestione degli alimenti fermentati (tofu e funghi, presenti nella piramide) e dei formaggi.
Il possibile ruolo proinfiammatorio dei lieviti e del latte è stato infatti più volte affrontato ed è noto a livello di comunità scientifica.
Manca inoltre il concetto di individualità per il quale non tutti sono uguali a tutti: una scelta individuale sull’utilizzo del determinato tipo di carboidrato o di proteina può avere ed ha il proprio significato in una dieta e in una alimentazione che guardi alla riduzione dell’infiammazione generale per fare bene all’organismo e alla persona.
Una valutazione dell’infiammazione da cibo “IgG specifica” tramite RecallerProgram mette insieme l’eventuale predisposizione genetica al percorso fatto per arrivare dove ci si trovi, valutando la reattività ai singoli alimenti integrata per gruppi alimentari. Una dieta di rotazione su tali alimenti ben si sposa e ben integra il concetto già noto ad Eurosalus di “scelta alimentare sana”.
Un altro fattore da integrare? L’abbinamento di carboidrati e proteine da fare ad ogni pasto e solo parzialmente inserito nella piramide del dottor Weil: controllare l’ingresso degli zuccheri nel sangue tramite questo attento bilanciamento riduce la quantità di insulina secreta in maniera compensatoria al picco di zuccheri regolando quindi l’accumulo e la presenza di citochine infiammatorie sistemiche.
Acqua e attività fisica potrebbero completare la dieta antinfiammatoria, rendendola uno stile di vita vero e proprio ed adatto a tamponare e mediare la risoluzione di qualsiasi problematica dall’artrite reumatoide, al mal di testa, alla cheratite.
Un percorso che abbini scelte di buon senso comune e attenzione individuale risulta vincente in una logica non solo dimagrante (perché ridurre l’infiammazione fa dimagrire) ma soprattutto rivolta alla salute di ciascuno.