Frutta e verdura contro l’Human Papilloma Virus
Abbiamo discusso ripetutamente su questo sito dell’importanza di un adeguato apporto alimentare di vitamine per contrastare numerose forme virali, dall’influenza ai nuovi virus, ma anche per la prevenzione e la cura di patologie come la steatosi o il cancro.
Oggi una lettura molto più “femminile” dei pregi dell’alimentazione sana arriva da uno studio americano pubblicato lo scorso novembre (Giuliano AR et al, Dietary intake and risk of persistent human papillomavirus (HPV) infection: the Ludwig-McGill HPV Natural History Study, J Infect Dis. 2003 Nov 15;188(10):1508-16. Epub 2003 Nov 03), nel quale un gruppo di oncologi dell’Arizona ha valutato le abitudini alimentari di donne affette da HPV, Human Papilloma Virus.
In Italia, quando c’è il sospetto di un HPV, le donne vengono mandate a fare una colposcopia dopo la quale le loro problematiche vengono classificate con CIN1 CIN2 CIN3, a seconda della gravità dell’infezione.
Si tratta in effetti di un’infezione di un certo rilievo, perché il virus in questione, lasciato in sede, può essere in grado di determinare la trasformazione tumorale del collo dell’utero.
Dopo 12 mesi di osservazione, gli oncologi hanno potuto concludere che la guarigione spontanea dall’HPV era presente soprattutto nelle donne che facevano uso di frutta e verdura cruda e avevano il massimo introito di Vitamina C e di luteina e zeaxantina (sostanze antiossidanti utilissime per prevenire anche le malattie oculari e la cataratta).
Le donne che ne mangiavano meno, avevano il maggior tasso di persistenza della infezione.
Considerato che lo studio è avvenuto in Arizona, dove la Papaia è molto diffusa, si è potuto verificare che l’abbondante uso di papaia fresca era connesso con la guarigione dell’infezione. Forse la Papaia ha anche delle proprietà particolari, ma la frutta di casa nostra ha comunque proprietà molto simili.
E se quindi per se stesse le donne italiane si mangiassero come antipasto delle crudité intinte in olio e limone (un classico pinzimonio) anziché una fetta di pane e salame?
Probabilmente la semplice modifica di alcune abitudini alimentari potrebbe essere sufficiente a contrastare anche questa fastidiosa patologia.
Quasi contemporaneamente, un altro studio pubblicato nello stesso periodo (Hernandez BY et al. Diet and premalignant lesions of the cervix: evidence of a protective role for folate, riboflavin, thiamin, and vitamin B12, Cancer Causes Control. 2003 Nov;14(9):859-70), ha messo ancora una volta in luce il ruolo protettivo di una serie di vitamine assunte col cibo rispetto alla formazione di carcinomi della cervice uterina.
Questa volta si parla di acido folico, riboflavina, tiamina e vitamina B12, tutte sostanze normalmente assunte con un’alimentazione sana ed equilibrata.
Una ragione in più, per ogni donna, per dare la giusta attenzione alla composizione della sua dieta.