Farmaci antipertensivi: quando non è solo la pressione che smette di alzarsi

20 Settembre 2007
Farmaci antipertensivi: quando non è solo la pressione che smette di alzarsi

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I nostri lettori ben sanno che Eurosalus è spesso orientato a recepire gli aspetti di interferenza psicologica ed emotiva nelle più varie situazioni patologiche.

E quando si fa riferimento alla funzione erettile la componente psicologica è tra le più presenti ed attive in qualsiasi situazione.

Eppure c’è un caso in cui anche le migliori intenzioni non riescono a ottenere gli effetti desiderati. L’uso dei farmaci, che per storia e cultura siamo abituati a considerare dei salvavita o degli aiuti importanti, che provoca invece effetti che vanno ad interferire pesantemente con la sfera emotiva e quindi anche sessuale.

Quando si usano dei farmaci, la potenza degli effetti collaterali può essere talmente forte da superare qualsiasi intenzione di autonomia dell’organismo. E quando i farmaci (come avviene per il lansoprazolo che tutti chiamano “protettore gastrico” difficilmente attribuendogli i suoi ben documentati effetti dannosi) si camuffano da “salvavita” riconoscerne i difetti è sempre difficlie.

Tra i farmaci con il maggiore effetto di inibizione troviamo i farmaci per l’ipertensione arteriosa, in particolare betabloccanti e diuretici, e un gruppo di ricercatori statunitensi ha svolto a questo riguardo una ricerca di estremo interesse.

Lo studio, pubblicato sul Journal of Urology lo scorso mese di agosto (Francis ME et al, J Urol 2007 Aug;178(2):591-6; discussion 596. Epub 2007 Jun 13) presenta le valutazioni fatte da un gruppo di medici che hanno cercato di mettere in relazione la disfunzione erettile con le comuni patologie (e farmaci in uso) del gruppo di pazienti che andava dai 40 agli 85 anni.

L’uso di questi farmaci era responsabile della disfunzione erettile almeno nel 56% dei casi nei soggetti superiori agli ottanta anni.

Il richiamo alla possibilità di evitare in molti casi l’uso di antipertensivi, modificando lo stile di vita ci deve fare riflettere. Eppure sappiamo che è una cosa possibile, e che purtroppo le indicazioni a fare davvero una dieta di controllo dei cibi ad alto contenuto salino, assumere dei minerali, iniziare a fare attività fisica, sono tra le cose più semplici, che vengono però molto raramente proposte dai medici in modo efficace.

E quando il farmaco deve per forza essere mantenuto (nella nostra esperienza questo avviene, se avviene, a dosaggi decisamente minori di quelli iniziali) non c’è nulla da temere. L’impiego di molte delle sostanze indicate anche al piede di questo articolo, aiutano l’organismo a non subire danni eccessivi e a consentire una ripresa di funzione a chi ne soffra.

Dott. Attilio Speciani, allergologo e immunologo clinico
Redazione Eurosalus

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