Disgraziato tabacco: perfino non fumarlo fa venire il cancro
La produzione mondiale di tabacco è oggi all’incirca di 6,5 milioni di tonnellate all’anno e si prevede che sia destinata ad aumentare entro il 2010 di quasi il 10%, fino a 7,1 tonnellate.
Guardando le cose dal nostro ristretto punto di vista di popoli occidentali, c’è da domandarsi che cosa diavolo ne faremo, di tutto questo tabacco, la cui utilizzazione è ormai proibita pressoché dovunque.
Evidentemente questo ostracismo non è diffuso nella stessa misura su tutto il pianeta, il che permette alle grandi multinazionali del tabacco di realizzare utili ingentissimi, vendendo sigarette, ad esempio, nell’Estremo Oriente o nell’America Latina: continente, quest’ultimo, dove il fumo, a differenza che da noi, può vantare una tradizione millenaria, non priva di risvolti magico-religiosi.
Negli Stati Uniti la guerra alle sigarette è arrivata a tali estremi di bellicosità che vi sono intere città dove non si può più fumare nemmeno all’aperto. Sarà forse per questo che, tra i giovani, ha cominciato a fare la sua comparsa una pratica che sembrava ormai relegata nei cassetti più polverosi della memoria: quella di fiutare il tabacco, aspirandolo su per le narici, o di masticarlo tra i denti, deglutendone il succo e sputandone poi i rimasugli sfruttati.
Questi usi del tabacco, per il momento, non sono vietati, perché non sembrano recare alcun danno agli altri (familiari, vicini, colleghi, occasionali passanti o astanti) e forse perché si ritiene che non rechino danni neppure a chi li pratica.
Dall’India, dove l’abitudine di ruminare tabacco è diffusissima (vi si concentra il 40% del consumo mondiale di tabacco da masticare), viene ora molto opportunamente una smentita che mette a rischio la residua libertà di questi inguaribili cultori della foglia più vituperata del Regno Vegetale e della sua insidiosa compagna, la nicotina.
Il tabacco fa male anche a chi non lo fuma: è proprio una maledizione.
Lo studio, condotto in India da un gruppo di ricercatori appartenenti a istituzioni sia locali sia americane e francesi e pubblicato su uno degli ultimi numeri della rivista International Journal of Cancer, ha infatti dimostrato quanto segue: i non fumatori dediti al vizio del masticar tabacco vedono aumentare significativamente il rischio di sviluppare un cancro della gola (A Sapkota et al, Int J Cancer 2007 October 15, 121(8):1793-1798). Un po’ meno dannoso è il fiutare tabacco anziché masticarlo.
In un commento ai risultati della ricerca, il dottor Amir Sapkota, primo firmatario dell’articolo, ha tenuto a sottolineare che “Il crescente consumo di tabacco non da fumo e l’erronea convinzione che si tratti di prodotti relativamente innocui in confronto alle sigarette possono rappresentare nei prossimi anni una seria minaccia alla salute pubblica”.
Insomma, perbacco, e anche pervenere: il tabacco è stato proprio messo all’indice come una personificazione del demonio. Perfino quando, non venendo bruciato, non produce alcuna cenere.