Demenza senile: colpa del Calcio?
Sempre più ricerche segnalano un ruolo attivo di questa sostanza nel determinare una serie di importanti patologie, tra cui la Demenza senile.
Il fatto che oggi si evidenzi sempre di più questo effetto dipende anche dalla tragica abitudine a dare per scontato che il Calcio faccia bene, e che quindi chiunque se ne debba nutrire in abbondanza (con eccesso di uso di latticini) e dalla somministrazione quasi ossesiva che ne viene fatta per qualsiasi donna che semplicemente abbia una età vicina ai 40 anni. Non c’è donna o quasi che non esca dal medico dopo avere fatto la MOC, che non abbia una indicazione alla assunzione di integratori di Calcio (che ne abbia o meno bisogno).
E come se non bastasse, ormai una infinità di cibi viene addizionato di Calcio in ossequio al pensiero dominante che il Calcio faccia comunque bene.
Un gruppo di ricerca della Durham University, del North Carolina, ha presentato nei giorni scorsi a Washington DC, ad un importante convegno di Biologia Sperimentale, i risultati di una ricerca effettuata valutando le Risonanze Magnetiche Cerebrali di circa 80 uomini e 153 donne di età superiore ai 60 anni, trovando che l’area delle lesioni cerebrali ritrovabili (e la demenza correlata) erano strettamente correlabili alla quantità di Calcio introdotto con la dieta. Più Calcio più lesioni cerebrali, indipendentemente da altre patologie, dall’età e da altre condizioni metaboliche. Una bella sintesi di questo intervento è stata riportata dal quotidiano inglese The Independent del 14 maggio.
Non è una bella notizia per le donne che vengono rimpinzate di Calcio con l’idea di indurire il proprio osso. Non è assolutamente dimostrato che l’osso migliori, ma è ormai dimostrato che una delle poche cose che si indurisce sono le arterie cerebrali, che vanno poi a determinare dei danni importanti alla funzione cerebrale.
Il team di ricerca statunitense aveva evidenziato risultati simili in una precedente ricerca (Payne ME et al, Int Psychogeriatr 2007 Apr;19(2):295-305. Epub 2006 Oct 23), ipotizzando che la causa della demenza senile fosse da imputare alla presenza di grassi nei latticini utilizzati, ma l’attuale lavoro conferma che invece il ruolo negativo dipende da Calcio introdotto, contenuto negli alimenti.
Eurosalus nei giorni scorsi ha presentato una ricerca che lega il consumo di latticini allo sviluppo di Parkinson, a testimonianza di quanto si stia confermando a livello mondiale una valutazione più attenta delle abitudini alimentari, uscendo dal luogo comune legato al fatto che un certo cibo possa fare solo bene. Se un eccesso di latte fa male o se il Calcio può fare del male, si ha il dovere di dirlo, indipendentemente dalla pressione lobbistica che spesso guida le comunicazioni alimentari.
Personalmente sono rimasto molto stupito qualche anno fa del fatto che un intero volume della New York Academy of Science (il 747), pubblicato nel 1994 con l’inquietante titolo “Calcium Hyothesis of Aging and Dementia” (Ipotesi sul Calcio come causa di invecchiamento e demenza) non fosse stato più ripubblicato dopo la sua prima uscita. Il pensiero di pressioni non scientifiche si fece largo allora nelle mie riflessioni, e trova nel tempo ulteriori, tristi conferme.