Clam chowder… più o meno!
Ricordando un nostro breve soggiorno a S. Francisco ho cercato di riprodurre questa simpatica zuppetta che abbiamo assaporato al mercato del pesce, servita in una ciotola ricavata da una grossa pagnotta scavata all’interno (per gli esperti, al Pier 39).
Per questo piatto ho preso 1 kg di cozze e 300 g di code di gambero.
Solitamente si utilizzano solo le “hard clam”, una sorta di grossa vongola, ma io ho voluto provare questa variante.
Ho pulito i gamberi e fatto aprire le cozze in una pentola posta sul fuoco e chiusa da un coperchio.
Con 1 carota, 1 cipolla ed 1 gambo di sedano ho realizzato un soffritto, usando 150 g di pancetta a cubetti al posto dell’olio.
Ho precotto al vapore 4 belle patate tenendole però un po’ indietro.
Dopo aver realizzato il “soffritto”, ho aggiunto 1 bicchiere di vino bianco, le patate tagliate a pezzetti con la loro buccia e un bicchiere di acqua (ottimo da usare in alternativa il “brodo” ricavato dalla cottura delle cozze) e ho continuato la cottura sino a quando le patate si sono ammorbidite abbastanza da poterle passare per ridurne, solo una parte, in purè.
Poi ho aggiunto le cozze sgusciate e le code di gambero, aggiungendo 250 dl di crema di soia e ho continuato la cottura sino a restringere il sugo.
Infine ho servito la zuppa calda.
Latticini, avrei dovuto usare la panna (nella ricetta originale americana), ma la sua sostituzione con quella di soia fa sì che anche per voi non ci siano problemi.
Lieviti, evitate il bicchiere di vino ed utilizzate solo il brodo ricavato dalla cottura delle cozze e non brodi di dado o altro.
Nichel, se non siete sicuri che la panna vegetale non contenga olio potete sostituirla aggiungendo al liquido (acqua o brodo) due cucchiai di curry.
Se avete poco tempo, esistono le cozze già pulite e surgelate che funzionano egregiamente, stessa cosa vale per i gamberi.