Cellulari e cervello: istruzioni per l’uso
Le auto sono pericolosissime. Senza contare le migliaia di morti che provocano ogni anno con gli incidenti da traffico, sono sicuramente corresponsabili di danni legati all’inquinamento ambientale e dei gas di scarico che sono veri e propri killer mondiali.
Eppure le usiamo tutti (o quasi), e molte ambulanze o motovedette usano i motori per salvare vite umane. C’è quindi un pericolo insito nella produzione di gas di scarico ed è giusto che si lavori per trovare energie rinnovabili ed energie alternative. E’ qualcosa di dovuto alla Terra; ma non ha senso demonizzare il motore come causa di solo danno.
Dobbiamo imparare a bilanciare i giudizi e a dare comunicazioni con equilibrio. Altrimenti ci troveremo di fronte all’ennesimo caso del “cetriolo”.
Lo stesso vale per i cellulari. Il telefono cellulare è sicuramente uno strumento che riveste funzioni di utilità e di comunicazione importanti. Sviluppa però un forte campo magnetico e gli effetti della esposizione ai campi magnetici in modo costante fanno parte di quelle circostanze che la scienza non ha ancora completamente chiarito.
La cautela è quindi d’obbligo. Un lavoro del 2001, pubblicato sul New England Journal of Medicine sanciva l’assenza di relazione tra tumori cerebrali ed uso prolungato dei cellulari.
Un importantissimo lavoro, durato quasi 10 anni e pubblicato sull’International Journal of Epidemiology nel giugno del 2010, ha confermato questo indirizzo, definendo una mancanza di significatività nella relazione tra uso del cellulare e sviluppo di tumore cerebrale. Veniva solo riconosciuta una maggiore tendenza a sviluppare il cancro nelle persone che avevano livelli di esposizione elevatissimi (Interphone Study Group Int J Epidemiol. 2010 Jun;39(3):675-94. Epub 2010 May 17).
Quindi abbiamo due lavori del National Cancer Institute americano (fonte di grande valore) che segnalano la mancanza di relazione tra cellulare e cancro, e una relazione di una delle Agenzie dell’OMS che segnala dei possibili eventi contrari…
Sono fermamente dell’idea che per un confronto pacato si debba tenere presente che il campo magnetico indotto da un asciugacapelli elettrico acceso è uno dei più forti stimoli elettromagnetici possibili in ambito domestico che si conoscano; inoltre, asciugando i capelli l’apparecchio è portato in stretta vicinanza della testa e del cervello.
Per ora non ci risulta che siano stati mai segnalati possibili danni indotti dalla asciugatura dei capelli, anche se è vero però che, a differenza del cellulare, l’asciugacapelli in genere non viene utilizzato quotidianamente per ore. Per ora comunque il cancro al cervello non è ancora classificato una malattia professionale dei parrucchieri.
Crediamo quindi che la cautela sia sempre necessaria, e il buon senso potrebbe essere vincente!
Usiamo se possibile gli auricolari. Facciamo ogni tanto delle pause nell’uso del cellulare, se lo usiamo con continuità. E si mantengano attive nell’organismo umano le capacità di difesa antitumorale (alimentazione sana, attività fisica e alcuni antiossidanti).
Nessuno ancora sta cercando di capire perché uno studio serio fatto 10 anni fa abbia sancito l’innocenza del cellulare, come un altro studio serissimo pubblicato solo 12 mesi fa e perché oggi questo invece sia uno dei possibili effetti che vengono riconosciuti.
Nessuno, solo per fare un esempio. tiene da conto il cambio alimentare intervenuto negli ultimi anni, che potrebbe avere effetti slatentizzanti sulle forme tumorali ben più elevati.
Di fronte a temi dubbi, come questo, è sempre indispensabile mantenere alto un buon livello di difesa. Ricordarsi che i campi elettromagnetici in eccesso possono creare problemi (ma lo sapevamo da molti anni) e avere un atteggiamento cauto di fronte all’esposizione alle radiazioni prodotte.
Di una cosa sono certo: che se si usassero di più gli auricolari forse avremo meno problemi al cervello, ma sicuramente avremo meno morti da traffico dovuti a persone distratte che guidano infervorandosi in discussioni incredibili, gesticolando con la mano libera rimasta e mettendo l’auricolare sotto l’orecchio mentre cercano di accendersi una sigaretta…