Anziani, saggi e felici
Da che mondo e mondo, chi sa insegna e chi ha imparato sa. In questa circostanza, a insegnarci qualcosa sono gli anziani che, almeno secondo una ricerca dell’Association for Psychological Science pubblicata sul numero di gennaio di Perspectives on Psychological Science, avrebbero una maggiore predisposizione a ricordare fatti e dati piacevoli rispetto alle generazioni successive. Secondo i ricercatori tale abilità è il risultato dell’esperienza: la scelta del pensiero è data dal fatto che pensieri positivi suggeriscano emozioni positive, e i pensieri negativi no. Con l’età quindi si impara a scegliere ciò che da sensazioni ed emozioni più piacevoli, tra pensieri, ricordi, e anche persone.
Se è vero che le emozioni percepite possono essere prese come parametro di felicità, si può dire che col passare degli anni le persone imparano ad essere più felici, regolando i propri pensieri e il proprio modo di inserirsi nel contesto sociale. Il risultato è interessante, soprattutto perché le correlazioni tra felicità percepita e livello di salute sono tante e sempre meglio note.
Allora la domanda è: se si può essere più felici, è possibile imparare prima a farlo? La risposta è sì; lo spiega a Repubblica la professoressa Chiara Simonelli, psicossessuologa dell’Università La Sapienza di Roma, secondo la quale lavorare su sé stessi e trovare la chiave della serenità si può fare a qualunque età. I percorsi possibili sono tanti e spesso differenti per ciascuno. Oggi, sul web e nelle librerie corsi e manuali per trovare la pace interiore rifioriscono e si moltiplicano; yoga e meditazione sono sempre più inserite nei programmi di ogni palestra, e andare dallo psicologo, dallo psichiatra o avere un life coach o un’altra figura di riferimento in tal senso, non è più così raro.
Si può provare a mettere in pratica i suggerimenti di chi ha imparato prima o che dallo stesso percorso è passato con qualche anno di anticipo, oppure affidarsi alla propria esperienza e a quella che maturerà negli anni. Lo studio dice che prima o poi, in qualche misura, a pensare positivo e ad agire per la propria felicità, che lo si voglia o meno, si comincia. Evidentemente essere felici fa parte di un percorso fisiologico per ciascuno.