La cucina degli umori
DOMANDA
Cara Francesca, sto attraversando un periodo difficile e ultimamente mi sono accorta di mangiare spesso e male. Vivo da sola ed è molto raro che mi cucini un vero pasto. Non ho seri problemi di peso, ma ho notato che quando sono triste o arrabbiata, o semplicemente esausta, finisco per ingozzarmi di spuntini. Hai un consiglio di pronto soccorso per aiutarmi a fare pace col cibo? Manu
RISPOSTA
Cara Manu,
sappiamo che vivere di spuntini non è esattamente salutare, ma se non hai problemi di peso o di salute, darò per assodato che i tuoi spuntini siano abbastanza equilibrati (passa sicuramente una grande differenza tra una merendina confezionata e un toast di pane integrale, prosciutto e formaggio).
Se non lo sono, verifica che non siano troppo sbilanciati a favore dei carboidrati. Come sa bene ogni lettore di Eurosalus, associare regolarmente proteine e carboidrati aiuta a evitare l’effetto rimbalzo dell’insulina, e quindi la voglia continua di piluccare.
La calma insulinica, inoltre, ha riflessi importanti sull’umore. Se poi tieni a portata di mano snack a base di frutta e verdura crude, un po’ alla volta potresti arrivare quasi senza accorgertene a fare tre pasti quotidiani (anche se all’apparenza si tratta solo di spuntini più sostanziosi), ma con un corretto apporto di fibra, vitamine e minerali. In questo modo tutto l’organismo riesce a riposare, digerire, assimilare, e soprattutto mantenere alta la sua vitalità.
Se questo approccio non ti soddisfa, però, potresti cominciare a cucinare seguendo il tuo umore. Per trovare sollievo a un’emozione sgradevole, è necessaria un’azione mirata. Se sono triste, piango. Se sono arrabbiata, picchio. Se sono inquieta, faccio movimento fino a spossarmi. Spesso, però, noi donne impariamo da piccole a soffocare le emozioni mangiando qualcosa, disperdendo così in gran parte la loro funzione di orientamento. Ovvio che non possiamo sempre picchiare la persona che ci fa arrabbiare, ma utilizzando il corpo nel modo richiesto dall’emozione, non è raro che emergano buone idee su come risolvere la situazione. E la manipolazione del cibo si presta molto bene a questo scopo.
Supponiamo che tu ti senta frustrata e impotente. Tutto ciò che lievita dopo essere stato sbatacchiato è una risorsa perfetta per contrastare questa sensazione. In primo luogo perché richiede di mobilitare la tua energia e la tua forza fisica per realizzare un obiettivo, poi anche perché – sul piano simbolico – è difficile sottrarsi completamente alla suggestione che qualcosa di buono può risollevarsi anche dopo i colpi peggiori. E allora è il momento ideale per preparare una focaccia, che non va stesa ma schiacciata con le dita tra una lievitazione e l’altra. O un babà al rum, il cui impasto va scagliato con forza sul piano del tavolo perché possa incorporare abbastanza aria da risultare leggero e spugnoso. Ma anche il pane, il cui impasto va tirato e sbattuto per poter rendere lunghe ed elastiche le sue fibre.
E come ti sembra l’idea di preparare una bistecca alla tartara quando hai un attacco di gelosia? Scordati di partire da un pezzo di carne già tritata. Affila il tuo coltello più affilato e compra la carne in fette sottili. Poi tagliala a striscioline e infine taglia ogni strisciolina a quadretti. Tu sai con certezza chi stai facendo a pezzi dentro di te. E la carne, in queste occasioni, dà una soddisfazione molto speciale.
Se per caso sei vegetariana, puoi sostituire la carne con una zucca. Che è anche l’ingrediente perfetto contro la rabbia, altra emozione potente che troppo spesso tratteniamo nel corpo. Non importa tanto cosa ne farai: un risotto, dei gnocchi, una vellutata… Solo, tagliala a pezzi prima di cuocerla. Poi elimina la scorza da ogni pezzo. Più ne prepari, meglio è. La zucca è un ottimo ingrediente anche in caso di delusioni, tradimenti, ingiustizie, offese brucianti. Ma può essere sostituita con una pari quantità di carote da tagliare a rondelle (ovviamente lasciando da parte il robot da cucina). Perfetto un brasato, o una gran padella di carote in fricassea da condividere con alcuni amici… Anche un trito di cipolla, è un buon antidoto. In particolare per l’indignazione: ti faccio a pezzi, ma ho anche tanto bisogno di sfogarmi piangendo!
Altri sentimenti difficili da gestire sono la malinconia e la nostalgia. In questo caso, trovo che il cibo migliore da preparare è quello che qualcuno ci preparava con molto amore quando eravamo piccoli. Invece di limitarci al generico (“un dolce”) proviamo a immergerci nelle pieghe dei ricordi, e a ripercorrere i gesti della nonna o della mamma nel momento in cui ci consolavano con un riso e latte con una spruzzata di cacao, con le pesche al vino ripiene di amaretti, o magari con un riso e prezzemolo. Ci torneranno facilmente alla mente anche i gesti con i quali riusciamo a darci conforto da soli.
Ma che fare se è la vergogna ad assalirti? Un piatto brutto, certamente. Ma molto buono. Tanto buono che prima o poi sarai disposta a offrirlo anche agli amici nonostante si presenti orrendo (una torta sbrisolona?). Mentre se ti senti sfiduciata o insicura puoi cimentarti in una piccola sfida, come un piatto nuovo e un po’ complicato. Magari uno zabaglione o un soufflé, che possono anche venire male, ma difficilmente saranno immangiabili.
In caso di paura, di vera paura, quella che dà la tremarella, invece, potresti ritrovare il tuo coraggio affrontando una sfida epocale: produci delle polpette (o delle lasagne) migliori di quelle di tua madre. Trova una ricetta qualunque, ma poi arricchiscila con qualunque ingrediente tu riesca a immaginare che possa renderle ancora più buone (le spezie sono una grande risorsa!). E se non sono migliori, prova e riprova finché non riesci nel tuo compito. Solo sbagliando, e sbagliando ancora, costruirai dentro di te il coraggio che ti sfugge (e forse la ricetta della polpetta perfetta).
Se poi ti senti inutile, osserva cosa succede se recuperi dagli armadietti della cucina tutti gli ingredienti rimasti lì da tempo. Non ti viene nessuna idea su come combinarli tra loro? Prova a digitarne due o tre nelle ricerche di google, o nel portale di cucina di Donna moderna, e scegli una delle ricette che compariranno. Scoprirai che tutto, davvero tutto quel che si può mangiare (proprio come quello che ci capita nella vita), si può anche rendere più gustoso.