Ri-conoscere i disturbi alimentari maschili
Per molto tempo si è ritenuto che i Disturbi Alimentari (DCA) interessassero unicamente l’universo femminile. Sempre più di frequente però stiamo osservando questi problemi anche negli uomini, imparando a non dar più nulla per scontato.
I dati su popolazioni cliniche, infatti, suggeriscono che gli uomini rappresentano circa il 10-15% dei casi di bulimia nervosa, e il 5-10% di anoressia nervosa.
È bene comunque sottolineare che questi numeri risentono di un più limitato accesso dei maschietti ad ambulatori o centri per DCA, perché purtroppo ancora oggi soprattutto nel nostro Paese rimane vivo lo stereotipo “quella è roba da donne”. Sì perché dobbiamo dirlo, la cultura degli ultimi anni ha alimentato una crescente iper-mascolinizzazione dell’uomo, in cui la fanno da padroni i modelli maschili veicolati dai social media in cui il corpo maschile viene esaltato nella sua forza e nella sua prestanza (Ricciardelli et al., 2010).
Dunque, sebbene non sia il comune pensiero, il genere maschile non è esente da esposizione a disordini alimentari, ma rispetto a quello femminile, ci sono alcune differenze.
Quali sono le peculiarità del DCA nel genere maschile?
Anche gli uomini vivono preoccupazioni rispetto al proprio peso, restrizioni dietetiche, tendenza al perfezionismo e al controllo, e possono avere convinzioni distorte rispetto all’alimentazione. In generale possiamo dire che la peculiarità negli uomini è quella di mettere su muscoli (chiamata drive for mascularity) unita a una costante insoddisfazione per il proprio corpo.
La percezione distorta di essere troppo gracili e sottili, anche in presenza di un corpo atletico, può portare a sperimentare sentimenti di vergogna e spesso mantiene comportamenti di body check, ovvero il controllo ossessivo del proprio corpo e della propria immagine.
Paradossalmente, però, il continuo controllo del proprio corpo, come accade per le donne, non risolve il problema, anzi provoca ulteriore incertezza e insoddisfazione creando un circolo vizioso in cui controllo e rigidità trovano ampio spazio (Didie et al., 2010; Walker et al., 2012).
Queste situazioni sono accompagnate solitamente da un’alimentazione sbilanciata, da regimi alimentari molto rigidi senza la possibilità di concedersi “sgarri”, come una pizza e birra con gli amici (Ferrari e Ruberto, 2012). Questo profilo prende il nome di Vigoressia ed è una forma di DCA tipica degli uomini.
Cosa si può fare in questo caso? Come già anticipato, i dati disponibili sui DCA maschili sono purtroppo ancora limitati per poter avanzare confronti su approcci e metodi terapeutici, ma è pur vero che i problemi di preoccupazione per la forma del proprio corpo vengano affrontati con successo in percorsi di psicoterapia cognitivo-comportamentale.
Presso lo studio SMA in cui lavoro vengono offerte consulenze anche per DCA maschili, grazie alla stretta collaborazione di un team di medici, nutrizionisti e psicologi.
Bibliografia
- Didie E. R., Kuniega-Pietrzak T., Phillips K. A. (2010), Body image patients with body dysmorphic disorders: evaluations of and investiment in appearance, health-illness, and fitness, Body Image, 7(1): 66-9;
- Ferrari E. & Ruberto M. G. (2012), La bigoressia o dismorfofobia muscolare: una nuova patologia emergente, Bollettino della Società Medico Chirurgica di Pavia, 125(2): 373-377;
- Ricciardelli R., Clow K. A. & White P. (2010), Investigating Hegemonic Masculinity: Portrayals of Musculinity in Men’s Lifestyle Magazines, Sex Roles, 63: 64-7f8;
- Walker D. C., Murray A. D., Lavender J. M., Anderson D. A. (2012), The direct effects of manipulating body checking in men, Body Image, 9(3): 462-8;