L’esercizio fisico intenso riduce anche i dolori gravi dei malati tumorali
Nei primi mesi del 2024 è stato pubblicato su Cancer, rivista istituzionale della American Cancer Society, una ricerca che ha valutato oltre 62.000 persone con dolori di diverso tipo e intensità.
Più di 10.000 di queste persone avevano dolori dovuti a malattia tumorale e la ricerca ha evidenziato che indipendentemente dalla gravità del dolore, l’abitudine ad un esercizio fisico abbastanza intenso porta ad una significativa riduzione della intensità dolorosa e della sua durata.
Poiché il dolore nel corso della malattia tumorale è sicuramente un elemento peggiorativo della qualità della vita diventa importante stimolare ogni persona malata a fare diventare l’attività fisica una propria abitudine.
Abbiamo già scritto che il movimento fisico deve fare parte integrante di qualsiasi processo di controllo delle malattie metaboliche, neurodegenerative e degenerative (dal diabete al sovrappeso al cancro). Lo ha esplicitato con chiarezza la Harvard Medical School fin dal 2011 ma nel gruppo di Eurosalus lo diciamo da sempre a chiare lettere in molti degli articoli che si possono trovare sulle pagine del sito.
Camminate regolari, quotidiane, riducono il rischio di molte malattie, partendo da ansia e depressione per arrivare a diabete e cancro. Interessante l’effetto di 10 minuti di caminata post prandiale nei diabetici di cui Eurosalus ha parlato nell’articolo “La passeggiatina dopo il pasto che controlla il diabete”.
Ancora più interessanti sono gli articoli sul supporto alla terapia antitumorale che arriva dalla attività fisica e sulla azione antidepressiva della corsa e finanche della corsetta.
Il punto di flesso della attività fisica, quello in cui cominciano i suoi effetti positivi, corrisponde a 150 minuti alla settimana di attività. In pratica una mezz’ora di movimento per cinque volte alla settimana.
E questa azione, nella ricerca citata, ha un effetto significativo anche sui dolori delle persone non malate di cancro. Chi si attiva di più ha meno dolore. Di qualsiasi origine sia il dolore cronico di cui soffre.
L’esercizio, ben fatto, stimola di più il metabolismo, fa crescere il numero di mitocondri e migliora la gestione degli zuccheri.
Quindi, se si cammina o si corricchia, può essere utile passare dalla camminata alla corsa o almeno alternare i due stili di movimento tra di loro. Il termine “Camminorsa” è il termine simpatico e fantasioso che si usa tra i corridori “lenti” che continuano a godere del cibo e del movimento mantenendosi sani e soprattutto con meno dolori…
Fin dal 2006 nell’articolo “Imparare a correre” spiegavo le tecniche per arrivare gradualmente a 20 minuti di corsetta leggera continuativi.
E per chi è avanti negli anni, anche solo l’alternanza tra camminata lenta e camminata veloce consente di ottenere tutti i benefici possibili dal movimento, anche per chi non è più in grado di correre.
Una corretta impostazione nutrizionale può poi essere di fortissimo impatto nella prevenzione e nel supporto alla terapia delle malattie tumorali.
Per questa ultima evenienza, il controllo della glicazione consente di ridurre la produzione di metilgliossale, sostanza glicante che consente alle cellule tumorali di costruire uno scudo vero e proprio per difendersi dall’attacco del sistema immunitario.
Attività fisica e nutrizione si danno la mano per supportarsi reciprocamente nella loro sinergia di effetti.
Su Eurosalus molti articoli, già pubblicati, aiutano a capire come gestire al meglio l’attività fisica.
Tra i tanti, cito l’articolo di Mattia Cappelletti “L’esercizio che salva la mente” e l’articolo di Michela Carola Speciani “L’esercizio in supporto agli psicofarmaci”.
Riuscire a bilanciare buon cibo (nei modi giusti) e attività fisica piacevole (almeno 150 minuti alla settimana) sembra essere una ricetta per aiutare il controllo del dolore in tutte le possibili malattie.