Più formaggi e uova, eliminando brioche e merendine, per avere il cuore sano
Un titolo certo provocatorio, che sfata molti dei pregiudizi che per anni hanno condizionato la nostra alimentazione.
Dai dati scientifici che vengono raccolti in questi mesi, è chiaro che molte certezze sul colesterolo e sui suoi effetti stanno cambiando. I riflessi individuali e sociali non si faranno attendere, anche perché questi dati provengono dalla prestigiosa e indiscussa Johns Hopkins University di Baltimora.
Ormai quasi tutti sanno che i grassi saturi (come i grassi vegetali idrogenati) sono dannosi per la salute. Nonostante questa consapevolezza, il mondo continua a mangiarne in modo abbondante e l’industria alimentare continua a proporre sempre nuove sostanze di questo tipo.
Non è ancora del tutto chiaro però con che cosa devono o possono essere sostituiti. Un lavoro pubblicato in questi giorni da JAMA (Appel LJ et al, JAMA 2005 Nov 16;294(19):2455-2464) ha analizzato tre diete salutari applicate a 164 persone che soffrivano di pressione elevata allo stato iniziale.
Si sono studiati i valori di pressione arteriosa e i valori dei grassi del sangue alla fine di 6 settimane di dieta. Una dieta prevedeva l’uso di abbondanti proteine, la seconda l’impiego di abbondanti carboidrati, e la terza l’uso di oli monoinsaturi.
In termini di rischio per il cuore, e quindi di mortalità, le due diete ad elevato contenuto proteico e di oli monoinsaturi (come l’olio di oliva) hanno consentito di ridurre la pressione arteriosa in modo significativo, e di migliorare i livelli di grassi nel sangue, riducendo soprattutto i trigliceridi e migliorando il quadro della colesterolemia.
Sono tempi brutti per i carboidrati: è sempre più evidente che le abitudini alimentari hanno trasformato l’impiego sano dei carboidrati (pasta integrale, pane integrale, cereali interi, tutti ricchi di proteine fino al 14%) in un impiego malato (bibite zuccherate, succhi di frutta senza fibra, dolci di zucchero bianco, pane bianco, patatine e quant’altro si voglia aggiungere).
Per contrastare questa tendenza, che favorisce e causa le malattie cardiache è necessario conoscere le interferenze della insulina su queste patologie, e capire che alcune indicazioni che ci riportano alla naturalezza di tempi passati come quelli del paleolitico, e che stimolano la ripresa del moto e della attività fisica, sono fondamentali per continuare a vivere sani.
Alcune integrazioni minerali come quelle con il Cromo aiutano a mantenere i livelli di insulina sotto controllo, ma dai dati emersi da questo lavoro appare chiaro che la percentuale di proteine presente nella dieta deve essere sicuramente aumentata riducendo invece i carboidrati troppo spesso usati in eccesso.