Intervenire sugli stili di vita a qualunque età
Da anni Eurosalus insiste sull’importanza di intervenire sugli stili di vita a qualunque età. Non ci sono persone troppo anziane, troppo in sovrappeso o che da troppo tempo non fanno attività fisica che non possano mettersi in gioco e fare qualcosa per migliorare la loro qualità di vita.
I dati sono allarmanti. Il 20% della popolazione americana sopra i 65 anni è fortemente obesa con un incremento costante anno dopo anno.
Con l’aumento del numero di giovani obesi, presto ci troveremo a dover far fronte a un numero sempre crescente di persone anziane, obese e disabili delineando un serio problema socio-sanitario.
Nell’ultimo periodo la ricerca scientifica si è esclusivamente concentrata sulla valutazione del rischio cardiovascolare senza prendere in considerazione la funzionalità fisica che è senza dubbio maggiormente connessa con una più alta qualità di vita e una maggior autonomia oltre che naturalmente con una riduzione della spesa sanitaria.
Questo quadro deve prima di tutto farci riflettere sull’importanza della prevenzione soprattutto perché nel trattamento di questa categoria di paziente è importante valutare con attenzione rischi e benefici dei diversi approcci terapeutici.
Uno studio pubblicato la scorsa settimana sul New England Journal of Medicine cerca di fare chiarezza (Villareal et al., N Engl J Med 2011; 364 : 1218-29).
Un gruppo di 93 anziani obesi e sedentari (con un BMI > 30 kg/m2) è stato suddiviso equamente in 4 linee di trattamento. Nel primo sottogruppo è stata impostata una dieta equilibrata; nel secondo sottogruppo è stato organizzato un programma di stimolo all’attività fisica; nel terzo sottogruppo si è intervenuti sia sul piano dietetico che sul piano del movimento, mentre i restati partecipanti costituivano il gruppo di controllo. I pazienti sono stati seguiti e monitorati per un anno consecutivo.
Come è facile aspettarsi i risultati maggiori si sono ottenuti con l’abbinamento di un sano esercizio fisico e di una dieta equilibrata. L’importanza di questo studio risiede in realtà nell’analisi e nella valutazione delle diverse componenti della disabilità negli anziani.
Oltre al peso e alla composizione corporea i partecipati sono stati monitorati attentamente con test di valutazione della propensione all’attività fisica con particolare attenzione all’equilibrio, alla sicurezza nei movimenti e alle capacità respiratorie.
Oltre agli aspetti funzionali si è seguito l’andamento dei valori di densitometria ossea (MOC) per valutare la robustezza dell’apparato scheletrico e le sue eventuali modificazioni. Per ultimo, ma non per minor importanza, è stata valutata la qualità di vita percepita dai partecipanti.
L’abbinamento di dieta ed esercizio fisico si è tradotto in un riduzione della massa grassa preservando la massa muscolare per una maggiore efficienza fisica.
L’equilibrio, la capacità polmonare, la sicurezza nei movimenti è aumentata maggiormente nel gruppo in cui dieta e attività fisica venivano associati che nei gruppi in cui si è intervenuti solo sul piano motorio o sul piano nutrizionale.
La massa ossea si è ridotta in tutti i gruppi ad eccezione del gruppo con la sola attività fisica. Questa riduzione è minore se si associa la dieta al movimento rispetto al solo intervento dietetico.
La qualità di vita è aumentata a distanza di un anno in tutti i gruppi trattati con un netto miglioramento nel gruppo in cui è stata associata attività fisica e dieta confermando ancora una volta che i migliori risultati si ottengono con un intervento completo sullo stile di vita.
A qualunque età è possibile cambiare le proprie abitudini e semplicemente provarci migliora la qualità di vita. Piccole modifiche sul piano dietetico e sul piano del movimento fisico regalano grandi risultati e cambiare il proprio stile di vita si rivela costantemente più efficace di qualunque farmaco.