Dimagrire masticando
Tanto più si mastica e tanto più si dimagrisce: mentre le nostre nonne ci hanno sempre detto di masticare per migliorare la digeribilità degli alimenti, oggi sappiamo che una masticazione prolungata determina una importantissima azione anti obesità.
Il giapponese Sakata (Exp Biol Med (Maywood). 2003 Nov;228(10):1106-10), con il suo gruppo del Dipartimento di Scienza della Nutrizione all’Università di Fukuoka, ha dimostrato elegantemente, in un preciso modello animale, che la masticazione determina l’attivazione di alcune cellule cerebrali che vengono regolate dall’istamina riducendo l’appetito, e attraverso questi stessi recettori viene attivata la lipolisi.
In pratica viene sciolto il grasso che si deposita soprattutto intorno ai visceri.
Riassumendo, quanto più si mastica tanto meno si cerca cibo, e quanto più si mastica, tanto più si attiva un meccanismo di scioglimento del grasso, efficace almeno quanto quello indotto dal movimento fisico in palestra.
Sempre lo stesso gruppo di lavoro (Oka, Sakata e coll., J Dent Res. 2003 Jun;82(6):491-4) aveva dimostrato che animali nutriti con la stessa quantità di calorie, ma con diverso tipo di masticazione, hanno peso, grasso e attivazione del metabolismo profondamente differenti. Chi mastica attiva la termogenesi (produce calore ed energia), chi non mastica non sviluppa calore e trasforma in grasso i cibi introdotti.
Questo effetto positivo alla fine si può tradurre efficacemente in una regola che attiva il piacere: basta provare intenso piacere dal cibo sentendolo in bocca e assaporandolo fino in fondo, anziché ingerirlo a pezzi.
L’azione dimagrante data dal piacevole contatto col cibo vale anche per il senso dell’olfatto.
L’olandese Jansen (Eat Behav. 2003 Aug;4(2):197-209) ha dimostrato che se il cibo viene intensamente annusato e assaporato se ne mangia meno. Il confronto è stato fatto tra la sola percezione dell’odore (che fa venire l’acquolina in bocca) e che determina una maggiore introduzione di alimento, e lo “stare sul pezzo”, cioè annusare intensamente, cercare di percepire le caratteristiche dell’alimento, la ricchezza degli odori o i segreti della ricetta con cui è preparato.
Questo atteggiamento determina una netta riduzione della introduzione dell’alimento, come se questo avesse contribuito ad innalzare l’indice di sazietà senza neanche avere ingerito il cibo.
Sediamoci quindi a tavola ad annusare e masticare i nostri cibi. È il caso di dire che mangiando “bene” si dimagrisce.