Acne, integrazione di zinco e infiammazione intestinale
Integrare l’assunzione di zinco può fornire un rilevante supporto alla terapia di molte malattie della pelle.
Il professor Sivamani, responsabile del Dipartimento di Dermatologia della Università di California-Davis, con sede a Sacramento (USA), ha effettuato con il suo gruppo di ricerca una meta-analisi sulle indicazioni dermatologiche della integrazione con zinco, pubblicando i risultati del lavoro sull’American Journal of Clinical Dermatology, una delle riviste mediche dermatologiche più importanti al mondo (Dhaliwal S et al, Am J Clin Dermatol. 2019 Nov 19. doi: 10.1007/s40257-019-00484-0. [Epub ahead of print]).
L’azione antinfiammatoria dello zinco coinvolge tutto il sistema immunitario, sia la parte che si occupa della regolazione degli anticorpi – la cosiddetta immunità adattativa – sia quella che si occupa delle immediate risposte difensive, l’immunità innata. Inoltre ha sicuramente una azione antinfiammatoria, riducendo l’effetto di alcune citochine presenti nelle cellule della pelle.
Per ottenere il massimo dei benefici possibili, è importante capire che cosa possa fare lo zinco per la pelle e così i ricercatori californiani hanno selezionato e analizzato 229 articoli relativi alla integrazione di zinco, trovandone 22 che rispondevano ai criteri scientifici dell’analisi.
In ben dieci su 14 lavori clinici l’integrazione con zinco aveva dato effetti positivi nel trattamento dell’acne, uno su due aveva dato benefici nella dermatite atopica, uno su uno aveva evidenziato risposte positive nel caso di dermatite da pannolino e tre su tre avevano dimostrato l’efficacia dello zinco nel trattamento della idrosadenite suppurativa.
C’è quindi una discreta evidenza di efficacia della integrazione con zinco in numerose patologie cutanee e in particolare se ne riscontrano gli effetti benefici in manifestazioni infiammatorie, allergiche e infettive. È ovvio che siano necessari ulteriori studi di conferma su grandi numeri, ma questi risultati sembrano confermare quanto già molte esperienza cliniche pratiche avevano suggerito.
Se si guarda allo zinco come a un farmaco, se ne possono cogliere i suoi aspetti positivi su specifici disturbi, ma una visione più allargata, di tipo sistemico, deve fare pensare alle possibili cause che ne provocano una carenza, oltre alla mancata introduzione delle giuste quantità.
Una infiammazione intestinale, ad esempio, ne è spesso la causa, perché la alterazione della mucosa digestiva può rallentare e rendere difficoltoso l’assorbimento di numerosi minerali e vitamine.
Una colite persistente o una sindrome del colon irritabile, spesso sottostimate nei loro effetti, possono mantenere nel tempo una carenza di zinco che manifesterà i suoi effetti con una maggiore facilità infettiva, con la perdita di tono della pelle, con la maggiore caduta di capelli e con la possibile comparsa di acne.
Questo è uno dei motivi per cui tutte le diverse patologie che sono legate anche ad una carenza di zinco – considerando tra queste anche alcune manifestazioni di squilibrio ormonale e sicuramente l’acne – richiedono di porre attenzione anche alla possibile infiammazione dovuta al cibo o agli zuccheri, due delle più importanti forme di infiammazione alimentare.
La ripetizione sistematica di alcuni alimenti o il loro eccessivo consumo, così come l’eccesso individuale di zuccheri (valutabili attraverso il test PerMè, il Glyco Test e il Recaller 2.0 Test) contribuiscono a mantenere alto il livello di infiammazione dell’organismo. È dunque utile intervenire con uno schema nutrizionale personalizzato che da un lato spenga l’infiammazione e dall’altro faciliti l’assorbimento di minerali e vitamine.
Nel nostro centro trattiamo l’acne attraverso questo tipo di valutazione, considerando tutte le possibili cause classicamente conosciute, ma integrando sempre con lo studio personalizzato dell’alimentazione e utilizzando, a fine terapeutico anche prodotti che contengono specificamente zinco, come Inositox – a fianco dell’inositolo – Picozinco e Oximix Multi+ o Oximix MV+.
L’integrazione con questo importante minerale, affiancata alla riduzione della componente infiammatoria sistemica, può portare a benefici spesso inaspettati che aiutano a riportare la pelle verso il suo equilibrio.