Le giornate si allungano: sfruttare il vantaggio di questo momento dell’anno per dimagrire meglio
Fin da piccolo mi colpiva l’immagine dei cavalli che, nei loro recinti, durante i mesi di febbraio e marzo sembravano paffuti e pelosi e poi, con l’inizio della primavera apparivano asciutti e tonici.
Mi sono sempre chiesto se era solo una immagine legata alla maggiore o minore lunghezza del pelo o fosse invece legata ad una maggiore attivazione del metabolismo nel periodo che precede la primavera.
Oggi so che l’attivazione del metabolismo è reale, è legata alla stagionalità, e che è attivata dalla maggiore lunghezza delle giornate, determinando un fenomeno molto simile a quello che gli ormai 40 anni di esperienza clinica mi hanno insegnato a vedere anche negli esseri umani.
Il Rotterdam Study ha fornito molte informazioni sul rapporto con la stagionalità delle reazioni metaboliche.
Nel 2018 è stato pubblicato su Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism un lavoro che spiega come nei diabetici la resistenza insulinica (che facilita l’ingrassamento) abbia il suo picco massimo durante i mesi più freddi (Cepeda M et al, J Clin Endocrinol Metab. 2018 Mar 1;103(3):946-955. doi: 10.1210/jc.2017-01921) per poi rialzarsi con la progressione verso la primavera.
Se questa conoscenza è oggi acquisita per gli umani, già negli anni passati molti effetti dell’allungamento delle giornate erano stati visti proprio nei cavalli.
L’attivazione della funzione ovarica e riproduttiva, descritta nel 2012, è strettamente legata all’inversione di tendenza della luce solare, che inizia a durare di più.
La risposta all’ormone che attiva la funzione tiroidea, descritta nel 2011, è minima nel mese di febbraio e da lì inizia a crescere per raggiungere il massimo nel mese di luglio.
Ancor prima, è stato descritto fin dal 2006, che l’aumento della lunghezza delle giornate è correlato con una maggiore velocità di transito intestinale e con una risposta metabolica che favorisce il consumo della massa grassa accumulata in inverno.
Il tema da considerare è che queste cose avvengono probabilmente in tutti i grandi mammiferi e il Rotterdam Study ha descritto che anche negli esseri umani avvengono fenomeni simili a questo.
Pertanto questo momento, che segna il cambiamento vero della durata del giorno, definendo l’incremento della luce solare con cui si entra in contatto, è un momento di attivazione metabolica e di velocizzazione del dimagrimento che va sfruttato appieno. Partendo da oggi.
Sappiamo che una dieta adeguata e corretta deve essere molto personalizzata, come è nostra prassi nel nostro centro quando impostiamo dei percorsi terapeutici sul diabete o sul sovrappeso.
Sappiamo che gli effetti dell’alimentazione sulla resistenza insulinica dipendono anche dal livello di infiammazione che questa induce nell’organismo (oggi si può valutare e misurare con precisione), dal momento della giornata in cui si mangia e dalla composizione del piatto e dalla proporzione corretta tra carboidrati e proteine in ogni piatto.
Questi spunti vanno oggi gestiti con puntualità, sfruttando questo momento che facilita la perdita di massa grassa, in chi si attiva, molto più di altri momenti dell’anno.
La lunghezza delle giornate porta la riflessione alla azione di incremento alla produzione di Vitamina D3 attivata dalla luce solare e fa pensare a quanto questa vitamina sia importante anche per la corretta funzione metabolica.
Anche un recente lavoro brasiliano, pubblicato su Maturitas nel 2018, ha definito che le donne in menopausa con la vitamina D3 più bassa sono quelle che hanno una maggiore prevalenza di sindrome metabolica (Schmitt EB et al, Maturitas. 2018 Jan;107:97-102. doi: 10.1016/j.maturitas.2017.10.011. Epub 2017 Oct 18).
Inoltre vale la pena di ricordare che anche il sonno, nella giusta misura, favorisce la perdita di peso, come ho scritto in un articolo dal titolo “Aprile, dolce dimagrire“. Si può davvero pensare che la regolarizzazione dei ritmi biologici e la rifasatura dell’orologio interno ad ogni organismo facilitino davvero la rimessa in forma.
È il momento giusto per controllare il proprio livello di infiammazione correlata al cibo e all’eccesso di zuccheri, per arrivare ad una impostazione terapeutica personalizzata. È il momento per aiutarsi con un po’ di cromo per migliorare la propria risposta insulinica ed è sicuramente il momento per inserire, a fianco della attività fisica, la pratica attiva dello “short fasting”, cioè del digiuno breve, per riportare il proprio organismo ai livelli di tonicità desiderati.