Aprile dolce dormire… il giusto: correlazioni tra sonno e massa magra
Dormire troppo poco è spesso problematico dal punto di vista metabolico.
L’appetito aumenta e in particolare aumenta la ricerca di zuccheri semplici e grassi trans (entrambi dannosi sia per la salute che per la composizione corporea). E dimagrire può anche diventare più difficile a parità di dieta.
Dall’altra parte anche dormire troppo può essere indicativo di un metabolismo (o di un organismo) che non funziona esattamente come dovrebbe. Pensiamo alla stanchezza tipicamente presente in chi soffre delle cosiddette apnee notturne (con gli effetti anche metabolici e di salute che ne conseguono), o del fatto che anche un’infiammazione generalizzata più elevata può essere connessa con una maggiore ricerca e necessità di sonno.
Come spesso si usa dire, anche quando si parla di sonno e composizione corporea, la virtù sta nel mezzo. In particolare, a quanto ha evidenziato uno studio svedese, condotto su una popolazione di età compresa tra i 45 e i 75 anni, la composizione corporea media era migliore (quindi con più massa magra e meno massa grassa) in chi dormiva tra le 6 e le 7 ore per notte. Risultava invece un incremento statistico di grasso corporeo e una riduzione della massa magra in chi dormiva 5 ore o meno per notte e in chi ne dormiva 8 o più.
Lo studio ha comunque delle limitazioni: ad esempio il fatto che la valutazione impedenziometrica effettuata per valutare la composizione corporea non fosse vettoriale, o che la popolazione indagata fosse soltanto svedese. Ma lascia comunque dello spazio di riflessione e uno stimolo per ricordare che dormire il giusto resta importante anche in termini di attivazione metabolica.
È utile ricordare che la necessità di sonno può variare grandemente a seconda delle attività giornaliere e dell’età, oltre che a seconda della condizione fisica.
Lo studio stesso fa riferimento a una popolazione precisa mentre è essenziale tenere presente che le necessità di sonno di popolazioni differenti (ad esempio bambini e adolescenti) sono diverse, così come la normalità fisiologica può variare da soggetto a soggetto e in base alle attività quotidiane.
Bibliografia essenziale
- Irwin MR, Olmestead R, Carroll JE, Sleep Disturbance, Sleep Duration, and Inflammation: A Systematic Review and Meta-Analysis of Cohort Studies and Experimental Sleep Deprivation. Biol Psychiatry. 2016 Jul 1;80:40-52.
- Dashti HS, Scheer FA, Jacques PF, Lamon-Java S, Ordovàs JM, Short sleep duration and dietary intake: epidemiologic evidence, mechanisms, and health implications. Adv Nutr. 2015 Nov 13;6:648-59
- Tan X, Titova OE, Lindberg E, Elmstahl S, Lind L, Schioth HB et al., Association Between Self-Reported Sleep Duration and Body Composition in Middle-Aged and Older Adults. J Clin Sleep Med. 2019 Mar 15;15:431-435
- WHO Technical Meeting on Sleep and Health