Pemfigo: nutrizione e stile di vita come supporto alla terapia farmacologica
Il pemfigo è una malattia autoimmune della pelle, rara, ma grave, che necessita di trattamento medico il prima possibile.
La patologia si caratterizza per la comparsa di bolle ripiene di liquido chiaro, a livello della pelle (e talvolta anche della bocca e dei genitali o, raramente, alla congiuntiva oculare). Talvolta le bolle hanno una parete talmente sottile da non essere evidenziabili. In questo caso, al posto della bolla tipica, si nota l’erosione (lasciata dalla bolla scoppiata).
Cosa fare
Prendere contatto con un medico è assolutamente la prima cosa da fare: la malattia va infatti identificata e trattata farmacologicamente il prima possibile.
Fare attenzione agli urti e proteggersi dal sole è la seconda cosa da fare: le lesioni tendono infatti a peggiorare con l’effetto dei raggi ultravioletti e degli urti o traumi locali. È quindi indicato l’uso di una alta protezione solare (50+), mettere il cappello per uscire di casa ed eventualmente un integratore di supporto specifico da assumere per bocca, come Heliocare Ultra.
Il controllo dell’infiammazione generalizzata è l’elemento essenziale a cui punta il trattamento farmacologico della malattia e può essere supportato dall’attenzione allo stile di vita e alla nutrizione, ricordando che il trattamento farmacologico resta essenziale, almeno fino alla remissione completa.
In particolare il supporto delle potenzialità antiossidanti, attraverso l’uso di frutta e verdura fresca e cruda in abbondanza e dei giusti grassi buoni (omega 3 e omega 6) può essere utile in questi termini.
Inserire almeno le giuste proteine ad ogni pasto è poi assolutamente essenziale: la quota di proteine perse o consumate durante il processo infiammatorio e la formazione delle erosioni è infatti abbondante e va compensata.
L’attenzione ai picchi glicemici, d’altra parte, è importantissima per modulare gli effetti della terapia farmacologica e utile in termini di riduzione dell’infiammazione stessa.
Scegliere alimenti morbidi e non eccessivamente caldi o eccessivamente freddi è comunque utile per evitare di lesionare il palato o le mucose della bocca (e quindi l’insorgere di lesioni locali).
Altri suggerimenti
Un’integrazione di Omega-3 e Omega-6, come con Ribilla, comunque da concordare con il proprio medico, può essere utile, così come l’uso di giuste quantità di vitamina D e sali minerali che tendono ad essere carenti in chi ha il pemfigo (zinco, rame e selenio ad esempio).
Una dieta di rotazione, strutturata in base al proprio profilo alimentare personale, che sia di supporto nel controllo dei livelli infiammatori può altresì essere utile.
Il Centro Medico SMA di Milano fornisce un supporto a tutto tondo a questi pazienti, usando il più possibile anche stile di vita, nutrizione e gestione dello stress, a supporto della terapia farmacologica necessaria.
Bibliografia essenziale
- Yazdanpanah MJ et al., Serum zinc and copper status in Iranian patients with pemphigus vulgaris. Int J Dermatol. 2011 Nov;50(11):1343-6. doi: 10.1111/j.1365-4632.2011.04968.x.
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