Il probiotico vincente
La ricerca attuale conferma ogni giorno di più che l’equilibrio del microbioma, cioè della flora intestinale, è in grado di ottenere azioni specifiche sull’organismo.
Questo significa che la semplice prescrizione di probiotici (da tutti chiamati “fermenti lattici” anche se ormai quello non è più il loro nome corretto) può ottenere effetti paragonabili a quelli di un vero e proprio farmaco.
Insomma non è più sufficiente “prendere dei fermenti lattici” come usavano dire le nostre nonne, ma attraverso la selezione di singoli ceppi batterici e la loro somministrazione, ottenere effetti metabolici, ormonali ed immunologici oltre che una intensa azione antinfiammatoria.
Uno dei lavori di riferimento relativi alla azione di alcuni ceppi batterici è quello pubblicato ancora nel 2008 su PLoS Pathogens, che conferma la specificità del microbioma per ottenere gli effetti cercati (O’Mahony C et al., PLoS Pathog. 2008 Aug 1;4(8):e1000112. doi: 10.1371/journal.ppat.1000112).
L’intestino e le sue reazioni sono quindi sempre più al centro dell’equilibrio infiammatorio dell’organismo.
L’infiammazione intestinale, dipendente dal tipo di cibo utilizzato e dalle abitudini dietetiche, può ad esempio fare davvero la differenza tra chi ingrassa senza capire perché e chi invece può mangiare (talvolta in abbondanza) senza ingrassare, come descritto nell’articolo “I batteri intestinali per dimagrire o ingrassare”.
E gran parte della azione terapeutica dei probiotici può esprimersi nei confronti delle allergie.
Curare un raffreddore da fieno o una dermatite affiancando ad una dieta corretta un probiotico specifico è una possibilità che è stata proposta e precisata con un lavoro randomizzato e controllato in doppio cieco pubblicato nel 2014 sull’European Journal of Clinical Nutrition e che ha definito con certezza che uno specifico probiotico è in grado di trattare efficacemente in adulti e bambini la rinite allergica attraverso la somministrazione per almeno 2 mesi del prodotto (Costa DJ et al, Eur J Clin Nutr. 2014 May;68(5):602-7. doi: 10.1038/ejcn.2014.13. Epub 2014 Feb 26).
In particolare il bacillo usato nel lavoro, effettuato da ricercatori francesi, tedeschi e danesi, è il Lactobacillus Paracasei, presente in alcune preparazioni che possono davvero fare la differenza nel risultato clinico.
Ogni batterio ha quindi un nome e un cognome, e una azione che lo caratterizza.
Sempre più la clinica ci porta a considerare ceppi di batteri che svolgono specifiche funzioni e che possono diventare alleati potenti nel percorso verso la conquista della tolleranza.
A rafforzare questa indicazione è arrivata la pubblicazione su JACI di un lavoro australiano, i cui risultati hanno evidenziato che il recupero della tolleranza orale verso allergeni alimentari, anche nel caso di allergie gravi da shock anafilattico come quella dovuta alle noccioline americane (peanuts), è reso molto più agevole dalla somministrazione contemporanea di un probiotico (Tang ML et al, J Allergy Clin Immunol. 2015 Mar;135(3):737-744.e8. doi: 10.1016/j.jaci.2014.11.034. Epub 2015 Jan 13).
In questo caso la rieducazione alla tolleranza, ormai attivabile attraverso la graduale reintroduzione dell’alimento per mezzo di piccole dosi, veniva grandemente facilitata dalla contemporanea somministrazione di Lactobacillus rhamnosus.
Il probiotico quindi agisce su un intero equilibrio organico, non solo come un antistatiminico, di cui può comunque arrivare a prendere il posto.
La cura di una rinite, e di tante altre forme allergiche quindi, può passare dalla somministrazione di uno specifico probiotico come Inolact infantis (2 bustine al giorno, insieme, lontano dai pasti, per gli adulti, e 1 bustina 1 volta al giorno per i bambini, lontano dai pasti), Vivomixx (al dosaggio di 1 busta al dì) o Biodophilus (2 capsule al giorno).
Inolact infantis è costituito da Bifidobacterium lactis e da Lactobacillus rhamnosus, adattissimo per il trattamento delle allergie, come descritto nell’articolo “Quando il probiotico giusto è più attivo di un farmaco per curare allergie, dermatiti e infiammazioni” e anche per il trattamento post antibiotico (che deve durare almeno trenta giorni).
Biodophilus da Lactobacillus acidophilus, Bifidobacterium lactis, Lactobacillus rhamnosus e Lactobacillus paracasei.
Vivomixx da Streptococcus thermophilus, bifidobacteria (B. breve, B. longum, B. infantis) e lactobacilli (L. acidophilus, L. plantarum, L. paracasei, L. delbrueckii subsp. bulgaricus).
La strada è ormai quella: l’uso di ceppi di batteri selezionati consente una azione specificamente orientata sul sistema immunitario e sulla parete intestinale.
Inolact infantis è un ottimo prodotto per i bambini, specificamente preparato in bustine miscelabili a latte od acqua anche per i più piccoli, senza alcun additivo o conservante. Utile in ogni caso di terapia antibiotica e o di squilibri nella funzione intestinale, correlati o meno all’allergia. L’azione del prodotto è dovuta ai due ceppi presenti nella sua composizione, altamente purificati e selezionati: il Lactobacillus rhamnosus HN001 e il Bifidobacterium lactis HN019 (garantiti dalla Danisco).
Dai vecchi fermenti lattici si sta passando a probiotici specifici, per ottenere effetti di guarigione su patologie una volta impensabili.
Alcuni prodotti nuovi compaiono mentre altri non sono talvolta più disponibili perché la ricerca continua a muoversi verso una maggiore definizione dei diversi ceppi batterici per le funzioni cercate.
Certo, non è più la terapia della nonna, ma capiamo che “la nonna” la sapeva lunga.