Recupero della fatica e prevenzione degli infortuni negli atleti professionisti
Nel corso degli anni, il gruppo di lavoro di GEK Lab ha applicato la personalizzazione nutrizionale anche nel mondo dello sport professionistico aiutando molti atleti a ottimizzare il loro rendimento e la loro performance sportiva.
Poter misurare gli aspetti infiammatori correlati agli zuccheri e agli alimenti consente di impostare piani di alimentazione che riducano lo sviluppo di alcune specifiche citochine infiammatorie e controllino gli effetti deleteri della glicazione sulla performance sportiva.
Le stesse tecniche di lavoro che utilizziamo negli atleti amatoriali si applicano anche negli atleti professionisti e negli atleti di élite, integrandole con con alcune specificità perfezionate negli anni di esperienza “sul campo” con gli atleti seguiti.
Gli esempi di atleti che hanno ridotto la frequenza dei loro infortuni non traumatici e migliorato la loro performance grazie al controllo nutrizionale della infiammazione si ritrovano nelle più diverse specialità sportive come basket, nuoto, ciclismo, calcio, arti marziali e atletica.
Spesso il tutto è avvenuto e avviene nel corretto riserbo voluto dalla privacy, soprattutto su atleti frequentemente infortunati per cause non completamente chiarite e nella maggior parte dei casi indirizzate a noi proprio dai medici del team o dai loro preparatori atletici.
In questo senso ci piace ricordare il supporto efficace dato al capitano (e ad alcuni altri suoi compagni) di una squadra di Premier League che negli anni 2018 e 2019 ha potuto finalmente completare la sua stagione senza ulteriori infortuni, mantenendo la continuità di presenza in campo e contribuendo alla vittoria finale del campionato.
Le tre forme di infiammazione correlate al cibo. Una evoluzione scientifica che coinvolge tutti
Anche queste esperienze hanno portato negli ultimi mesi del campionato italiano appena concluso a definire una collaborazione con il Cagliari Calcio (qui il comunicato ufficiale della squadra) tesa a fornire al mister e al preparatore atletico il massimo dell’efficienza possibile di tutti gli atleti per uscire da una situazione di classifica sicuramente complicata. Il tutto in piena sintonia con il team medico e con la direzione della squadra.
Quest’ultimo campionato ha determinato negli atleti di tutte le squadre, chiamati a svolgere in meno di un anno l’equivalente di una stagione di un anno e mezzo (facendo anche lo slalom tra tamponi e pandemia) un importante livello di stress e di carico atletico evidenziando in molti casi delle severe difficoltà di recupero e la comparsa di fatica.
Il risultato ottenuto dal Cagliari Calcio, che è riuscita a salvarsi con 2 giornate di anticipo risalendo posizione su posizione, non nasce ovviamente solo dalle modifiche nutrizionali impostate dal team di GEK Lab, perché esprime le nuove scelte tattiche, la ritrovata unità e una rinnovata motivazione, attivata anche dal cambio di allenatore e dalla nuova gestione complessiva.
Sono però ben definibili dal punto di vista della valutazione dell’efficienza e della resistenza allo sforzo prolungato alcuni dati prettamente fisici, che poco riguardano strategia e impostazione di gioco, pur essendo di fondamentale supporto a queste.
Dopo l’inizio della collaborazione con GEK Lab, a metà marzo si sono evidenziati questi aspetti:
- reti segnate tra il 60° e il 75° minuto raddoppiate
- reti segnate dopo il 75° minuto triplicate
- reti subite dal 60° minuto alla fine della partita dimezzate
La percezione di molti osservatori esterni è stata quella di vedere atleti in grado di correre al massimo fino alla fine della partita. Si tratta di aspetti di efficienza fisica e di incrementato rendimento che hanno contribuito, insieme al fondamentale apporto tecnico dell’allenatore e della società, al raggiungimento degli obiettivi ricercati e che si affiancano agli evidenti aspetti di riduzione degli infortuni negli atleti prima considerati “fragili”.
Per gli atleti è importante capire perché un aspetto infiammatorio sistemico determini una maggiore frequenza di infortuni non traumatici. La presenza di infiammazione sistemica fa sì che l’organismo tenti di “spegnere” l’incendio infiammatorio gettando “acqua sul fuoco” e aumentando quindi l’acqua extracellulare presente nel muscolo che diventa eccentrico e modifica i suoi vettori di forza, riducendo quello primario (quello del movimento atleticamente utile) e aumentando quelli secondari che creano sovraccarico sulle strutture di supporto cioè tendini, guaine, articolazioni e inserzioni muscolari.
Il fatto che la presenza di BAFF (correlato agli alimenti) e di un eccesso di glicazione alterino il metabolismo e peggiorino l’utilizzazione dell’energia è una nota scientifica acquisita solo negli ultimi anni che spiega l’interazione tra metabolismo e infiammazione e giustifica la migliore efficienza energetica raggiunta dagli atleti che seguono questo tipo di approcci.
Una impostazione nutrizionale personalizzata su singoli atleti o sugli atleti di una intera squadra consente quindi di mirare a questi obiettivi individuali che in una squadra consentono di rendere disponibili ad allenatore e preparatore atletico atleti in grado di esprimere la loro migliore efficienza:
- miglioramento della performance
- riduzione degli infortuni non traumatici
- aumento della resistenza allo sforzo prolungato
- riduzione dei tempi di recupero
- aumento sicuro dei carichi allenanti
Chi volesse approfondire la storia della collaborazione tra GEK Lab e Cagliari Calcio può farlo a questo link.
Si può dire che anche per chi sta cercando di rimettersi in forma, il rapporto con il proprio peso non è l’unica discriminante. Mettersi in forma significa anche ottenere il massimo dell’efficienza sportiva e atletica attraverso la personalizzazione anti-infiammatoria della propria alimentazione per sentirsi bene ed efficienti nel tempo.