Dermatite e zuccheri, compagni di merende
La dermatite è una condizione spesso invalidante e che colpisce tutte le età, anche i più piccoli.
Generalmente si pensa che la causa sia allergica anche se poi, facendo gli opportuni esami allergologici, questi risultano negativi. In realtà in moltissimi casi la causa è correlata all’alimentazione e in particolare all’eccesso individuale di zuccheri.
Fa molto riflettere un lavoro pubblicato su Pediatric Dermatology nel 2024, da cui emerge che i bambini affetti da dermatite atopica hanno anche una concomitante alterazione del metabolismo (sindrome metabolica, sovrappeso e fegato grasso, condizioni tipiche di chi ha elevati livelli di glicazione nell’organismo, ovvero di chi eccede con gli zuccheri in tutte le loro forme).
Se già nel mondo degli adulti gli zuccheri sono spesso eccessivi, nel mondo dei più piccoli è ancora più facile che questi raggiungano quantità elevate.
Pensiamo ad una giornata tipo di un bambino:
- colazione con latte e 4-5 biscotti o latte e cereali al cioccolato (equivalente di 10 g di zucchero)
- spuntino con una merendina (equivalente di 10 g) e un succo di frutta da 200 ml (equivalente di 30 g di zucchero)
- pranzo con un primo abbondante e un frutto (equivalente di 15 g)
- merenda con pane e crema al cioccolato spalmabile (equivalente di 12 g di zucchero)
- cena con primo, secondo e per concludere uno snack al cioccolato (equivalente di 15 g di zucchero)
Facendo un rapido calcolo, in una giornata si è assunto l’equivalente di 15 cucchiaini di zucchero senza quasi farci caso.
L’ulteriore problematica è che lo zucchero è un alimento dose-dipendente (più zucchero mangiamo e più zucchero richiediamo), motivo per cui è fondamentale sensibilizzare anche i più piccoli alla loro assunzione.
Ecco, quindi, una giornata tipo che potrebbe piacere anche ai più piccoli e decisamente più bilanciata, che possa non solo controllare l’intake di zuccheri, ma anche agire positivamente su sazietà, energie e concentrazione:
Colazione con pane tostato, ricotta e crema al cioccolato > 45 % nocciole e un frutto piccolo.
Spuntino con un frutto (e non succo di frutta) e una manciata di frutta secca.
Pranzo bilanciato con un primo, un secondo e una porzione di verdure (o, perché no, un piatto unico). Da ricordare infatti che i soli carboidrati, anche se complessi (quindi riso, patate, pasta, legumi…), se assunti da soli si comportano più come carboidrati semplici (quindi zucchero). Via libera a pasta integrale con pomodorini e tonno abbondante, riso integrale con spiedini di pollo, maionese e zucchine o ancora un hamburger scelto con patate al forno e zucca.
Merenda con una crêpe veloce e facile da preparare a base di uova, farina di castagne e cacao (se frullate ½ banana nell’impasto piacerà anche ai più piccoli).
Cena più leggera con frittata di zucchine e parmigiano abbondante + pane integrale/gateau di patate con scamorza, prosciutto cotto e verdure.
Per concludere, se in famiglia si è abituati a mangiare uno snack dolce, si può provare a sostituirlo con del cioccolato “fondente” 60-70% incrementando gradualmente la percentuale di cacao fino ad arrivare ad un 80-85%. In questo modo si possono disabituare gradualmente i recettori al gusto dolce.
Sicuramente misurare è meglio che supporre, motivo per cui conoscere i propri livelli di glicazione tramite, ad esempio, il Glyco Test consente di inserire quel dolce o gelato durante la settimana tenendo conto della propria individualità.