Bibite dolcificate e zucchero possono causare caduta dei capelli
Una ricerca pubblicata su Nutrients nel novembre 2023 evidenzia una forte correlazione tra l’uso di bevende dolci (dalle bibite tipo cola ai tè così pubblicizzati per i ragazzi) e la caduta di capelli, soprattutto nei giovani maschi.
Per chi vive il “complesso di Sansone”, che lega la propria capigliatura alla propria forza, è sicuramente un grande problema.
Ma questa associazione ha una sua rilevanza per tutti perché con tutta probabilità la causa di questa associazione è legata ad un processo infiammatorio intestinale (che riduce l’assorbimento di minerali e vitamine indicate per la salute dei capelli) e ad una interferenza ormonale.
Quest’ultima è dovuta all’azione del Metilgliossale, uno dei più importanti prodotti di glicazione esistenti, che si innalza nell’organismo per l’uso di zuccheri, dolcificanti, fruttosio e alcol e che può essere misurato oggi attraverso l’uso di test come il Glyco Test e il test PerMè.
I ricercatori hanno confrontato persone con frequente assunzione di bevande e bibite dolcificate rispetto a chi non ne bevesse scoprendo che la caduta di capelli tipica del sesso maschile (alopecia androgenetica) era presente 3,36 volte di più in chi ne usava rispetto a chi ne faceva un uso solo occasionale o non ne beveva affatto.
La ricerca non stabilisce uno specifico nesso causale tra bibite e alopecia ma il 336% in più di una condizione clinica, anche se riferito alla sola associazione di dati, la rende molto plausibile.
Dobbiamo inoltre ricordare che il rapporto di causa-effetto tra zuccheri e alopecia è stato ben descritto (insieme ad altre 42 malattie) anche dalla ricerca pubblicata sul British Medical Journal nell’aprile 2023 di cui Eurosalus ha già ampiamente discusso.
L’associazione tra bibite dolci e perdita di capelli non è l’unica trovata dalla ricerca. Chi beve 3 lattine di bibite tipo cola al giorno ha un rischio del 25% più alto di sviluppare depressione rispetto a chi non nen beve.
La ricerca, effettuata su oltre 1000 uomini di età compresa tra il 20 e i 35 anni nell’anno 2022, ha portato i ricercatori ad esprimere un forte supporto alla riduzione nella assunzione di bibite dolcificate.
Lo stesso invito a ridurne l’uso arriva dall’interessante articolo di Healio che ne ha ampiamente discusso.
Questi dati non fanno che riconfermare quanto noi diciamo da tempo. Lo zucchero e il gusto dolce non sono da bandire ma da gestire con sapienza.
Sapienza significa capire che tipo di effetto possono dare nella singola persona in rapporto alla proprie caratteristiche individuali (ad esempio genetica, assunzione di carboidrati, infiammazione intestinale, predisposizione diabetica, attività fisica).
La possibilità di misurare i livelli di glicazione attraverso semplici test è di fondamentale importanza per continuare a mantenere una alimentazione piacevole che rispetti però la propria salute.
Nella pratica clinica del Centro SMA in cui lavoro vediamo che anche molte donne, con caratteristiche di caduta dei capelli simile a quella maschile (alopecia androgenetica) hanno forte stimolo alla ricrescita dal controllo della glicazione, dalla riduzione della infiammazione intestinale (che consente di nuovo l’assorbimento di minerali adatti) e dall’uso ad esempio di enzimi digestivi (tipo Enzitox) molto più che dalla assunzione dei cosiddetti “integratori per i capelli”, utili sicuramente quando le cause primarie, appena descritte, sono compensate.
Abituarsi a ridurre gradualmente le dosi di zucchero è fondamentale. È sorprendente osservare come il palato si abitui a gusti meno dolci in breve tempo, è solo questione di consuetudine e di costanza.
Il dolce, se consumato occasionalmente, non costituisce un problema, sia che sia composto da zucchero che da dolcificante: la continuità e la quotidianità possono invece essere devastanti…
Personalizzare le proprie scelte alimentari e migliorare il rapporto con gli zuccheri è possibile.
L’esecuzione di un Glyco test potrebbe essere già una delle strategie possibili per indagare in maniera diretta il danno da zucchero già esistente e mettere in atto e indicazioni nutrizionali specifiche e personalizzate per il recupero e il mantenimento del proprio benessere.