Trippa in umido
Per realizzare questo piatto avremo bisogno di circa 1 kg di trippa (già tagliata a striscioline, in genere è già precotta, anche se non sembra).
Una carota e una cipolla (anche due, a me piace abbondare).
1/2 bicchiere di vino bianco.
Un po’ di scorza di limone.
Una bustina di zafferano.
Per la preparazione io inizio a far appassire, la cipolla e la carota tagliate fini, in un po’ di acqua e sale, come se si trattasse di un tradizionale soffritto.
Aggiungo un po’ di vino bianco e lo lascio evaporare.
Poi unisco la trippa (a cui ho dato una lavata veloce sotto l’acqua) e il resto del vino bianco che lascio sfumare.
A questo punto aggiungo tanta acqua quanto basta per coprirla leggermente, salo e termino con due scorze di limone (bio).
Chiudo la pentola a pressione e lascio cuocere per circa 60 minuti dal fischio.
Si può usare anche il metodo tradizionale, ma tenete conto che ci vorranno almeno 2 ore.
Generalmente, con la pentola a pressione, spengo e lascio intiepidire la trippa all’interno.
Quando apro aggiungo lo zafferano, regolo il sale e se è restato molto liquido, lo faccio asciugare a fuoco vivace.
Come vedete dalla foto, questa volta ho voluto presentarla con del pane tostato che ci era appena stato regalato dal panificio Vulaiga (se passate da quelle parti entrate e provatelo perché è davvero speciale) e una passata di olio evo.
Mi piace anche affiancare questa preparazione alla polenta integrale e se vado di fretta alle patate lesse che a casa nostra non mancano mai.
Qualcuno, in cottura, aggiunge anche un po’ di concentrato di pomodoro e della salvia oppure dei fagioli ma io preferisco la classica ricetta della mia famiglia.
Infiammazione da profilo alimentare
Frumento: usate la polenta come contorno.
Latte e derivati: via libera.
Lieviti: niente vino bianco e niente pane.
Nichel: usate il porro al posto della cipolla.