Congiuntivite da traffico
La congiuntivite è una malattia banale fino al momento in cui la si prova. Un fastidio costante e sordo che non si dimentica, ogni tanto, di diventare acuto e potente.
La congiuntivite da inquinamento o da traffico è un problema severo, e una opportunità per riflettere.
La vista è difficile, ma non impossibile, quindi ci si sente anche un po’ stupidi se non si continua a lavorare, così il disagio cresce. Il cortisone e gli antistaminici negli occhi non riescono a fare granché, perché si tratta di un problema allergo tossico, e se quindi si riesce a ridurre un po’ l’infiammazione, la parte tossicologica resta attiva e determina la continuità nell’irritazione.
E anziché pensare ad un virus o ad una strana infezione, tocca pensare alle polveri sottili, ai gas di scarico e al riscaldamento acceso.
Usiamo rimedi disintossicanti, come Inositolo, antiossidanti solforati, Depur. Riduciamo la parte allergologica con l’uso di un medicinale omeopatico ad azione sugli acari (ad esempio Dermatophagoides Pteronyssinus 6DH Linea Aria OTI) di cui prendere una capsula sublinguale alla sera per almeno 2 mesi. Riduciamo gli effetti infiammatori agendo da dentro (Olio di Ribes nero, Olio di Perilla) e teniamo gli occhi in equilibrio con un po’ di collirio Euphralia.
Usiamo tutte le possibili arti per mangiare in modo qualitativamente corretto. Crudo Vivo e Colorato è ormai un mantra potente, e l’indicazione ad usare sempre frutta e verdura cruda prima di qualsiasi pasto rimane valida ed efficace anche per aiutarsi ad uscire da questo problema.
Alcuni medicinali omeopatici, indicati alla voce Congiuntivite possono essere anche utili. Ma è utile anche una riflessione sul riscaldamento acceso. Talvolta troppo acceso, e sugli scarichi industriali non controllati. Sugli scarsi incentivi per metterli a posto. Sulla vergognosa farsa della comunicazione fatta improvvisamente e in modo sincrono su tutte le TV che sosteneva il fatto che il supporto del governo alle energie alternative (come la eolica) fossero la causa degli aumenti delle bollette energetiche.
Fa piacere sapere che tutte le organizzazioni ambientaliste e dei consumatori si sono immediatamente mosse per il ritiro della comunicazione distorta data dai media, ma il danno (verosimilmente voluto e coordinato) era già fatto.
Serve pensare al 26 marzo, quando tutti spegneremo le luci inutili per almeno un’ora (tra le 20.30 e le 21.30) chimata già “l’ora della terra” per simboleggiare l’invito a risparmiare sull’uso assurdo dell’energia che stiamo facendo a livello mondiale. E cerchiamo di arrivarci con gli occhi puliti…