L’agopuntura a supporto del malato oncologico
Dalla cellula alla cura della persona. È senz’altro questo lo slogan che raccoglie lo spirito e l’auspicio con cui diversi professionisti nell’ambito della salute si sono confrontati durante un recente congresso tenutosi nella città di Brescia e dal titolo fortemente ambizioso: “L’intreccio mente, stress e cancro“.
L’evento, voluto in comune accordo tra le società scientifiche di Psico-Oncologia e di PsicoNeuroEndocrinoImmunologia (PNEI), ha riscosso un grandissimo interesse come dimostrato dalla trasversalità delle figure professionali presenti: dall’oncologo all’esperto di medicina complementare, dallo psicologico all’infermiere.
Vanno inoltre segnalati i preziosi interventi a cura di due ricercatrici straniere, rispettivamente canadese e americana, che hanno ulteriormente arricchito i contenuti scientifici inquadrando il ruolo proveniente dal sostegno sociale e dalle terapie mente corpo (meditazione in primis) nell’ottimizzazione della cura.
Parallelamente alle comunicazioni plenarie sono stati inoltre realizzati workshop di approfondimento su specifiche tematiche, quali l’alimentazione, la gestione dello stress e il contributo proveniente dalle medicine non convenzionali.
Riproponiamo in questa sede, per gli amici di Eurosalus, qualche passaggio tratto dalla comunicazione che mi ha visto coinvolto nel delineare le principali indicazioni all’uso dell’agopuntura attraverso una revisione critica delle evidenze presenti in letteratura (J Clin Oncol. 2013 Mar 1;31(7):952-60, Auton Neurosci. 2010 Oct 28;157(1-2):96-100).
L’ambito in cui questa disciplina si muove è senz’altro relegato alla gestione degli effetti collaterali derivanti dai trattamenti standard (chirurgica, radioterapia e chemioterapia).
Tra questi meritano la segnalazione il dolore post operatorio, la nausea e/o il vomito conseguente a intervento chirurgico o indotto da chemioterapico in quanto solide e conclusive sono le evidenze scientifiche disponibili.
Le ripercussioni della corretta gestione di questi sintomi porta inoltre con se risvolti tutt’altro che trascurabili: minor tempo di ricovero a letto, rapido recupero della sensazione di benessere, riduzione del consumo di farmaci e soprattutto riduzione della spesa sanitaria.
Un ulteriore ambito sul quale mi preme soffermarmi è la buona efficacia con cui l’agopuntura è in grado di controllare le complicanze derivate dell’uso di antiestrogeni (Tamoxifene) e degli inibitori delle aromatasi, cioè gli enzimi deputati alla sintesi degli estrogeni stessi, nel tumore alla mammella.
Ci riferiamo alle caldane da menopausa per entrambe le molecole e ai dolori osteoarticolari per il solo gruppo degli inibitori enzimatici.
Considerata l’elevata incidenza della patologia in questione, le ripercussioni degli effetti avversi sulla qualità di vita dei pazienti e la scarsità di medicinali convenzionali efficaci, il suggerimento di questa antica metodica non può che rappresentare una valida scelta.
Infine altre applicazioni che richiedono almeno di essere citate per efficacia comprovata sono la prevenzione della xerostomia, cioè la secchezza delle fauci, conseguente ai trattamenti radioterapici per neoplasie orofaringee e l’ambito psicofisico caratterizzato da astenia cronica, turbe dell’umore e alterazioni del ritmo sonno veglia.
Lasciando l’ulteriore approfondimento della tematica alla consultazione degli atti del congresso (acquistabili sul sito delle società scientifiche coinvolte), mi preme qui riportare la seguente constatazione che non può lasciarci indifferenti e che è emersa nel dibattito come risposta ai bisogni del malato: la necessità di una cura personalizzata e multidisciplinare che metta al centro del percorso di guarigione il malato stesso portatore di tutte le sue fragilità, fisiche e psichiche.
Pertanto la logica promossa da Eurosalus attraverso l’attuazione di percorsi terapeutici individuali si pone, ancora una volta, all’avanguardia della medicina moderna.
Dott. Andrea Delbarba
Medico Endocrinologo
SIPNEI Lombardia