Passeggiata nel verde come terapia antidepressiva. Basso costo e risultati certi
Supponiamo che, su quattro persone affette da una patologia grave e seriamente invalidante, non meno di tre traggano maggiore beneficio da una passeggiata in campagna che da un farmaco appositamente studiato per quella malattia. Non sarebbe ragionevole attendersi che la scienza medica introducesse la passeggiata in campagna nel protocollo terapeutico della patologia in questione?
È quanto Mind, un’importante istituzione britannica specializzata nello studio, nella prevenzione e nella cura delle malattie mentali, si propone di ottenere per uno dei disagi psicologici più diffusi del nostro tempo: la depressione.
Mind (che significa “Mente”: gli inglesi hanno il dono della sintesi) ha reso pubblici i risultati di uno studio condotto dall’Università dell’Essex su un gruppo di pazienti affetti da depressione. Il campione è stato suddiviso in due sottogruppi, cui sono state applicate due diverse forme di terapia sperimentale: una passeggiata in un parco campestre per il primo, un po’ di shopping in un centro commerciale per il secondo.
Interpellati dopo la camminata in campagna, oltre sette su dieci dei pazienti hanno dichiarato di aver riportato un notevole beneficio dall’esperienza (sollievo alla depressione, minor tensione nervosa), mentre addirittura nove su dieci ne hanno tratto un aumento dell’autostima.
Quanto al gruppo che aveva sperimentato le gioie dello shopping, una buona metà si sentiva ancora meno rilassata di prima, mentre quasi altrettanti avevano visto la propria autostima crollare via via lungo il percorso al coperto tra le vetrine.
Mind definisce “ecoterapia” questa forma di cura del disagio mentale o psicologico: si tratta di svolgere un’attività fisica, più o meno intensa a seconda delle possibilità del soggetto, in un ambiente naturale piacevole e salubre.
In un secondo studio, è stato chiesto a un gruppo di oltre 100 pazienti di parlare delle loro esperienze di ecoterapia: il 94% ha risposto di averne tratto un notevole sollievo alla sua depressione, e il 90% ha affermato che i migliori risultati si ottengono combinando l’ambiente campestre con un’attività fisica di un certo rilievo.
Ora Mind si batte affinché i medici di base, in Gran Bretagna, inizino a contemplare la possibilità di prescrivere questa semplice terapia, del tutto priva di effetti collaterali, ai loro pazienti con diagnosi di depressione.
Il direttore esecutivo dell’associazione, Paul Farmer (un nome che è una garanzia: Paolo l’Agricoltore), sostiene che la cura ideale per alcuni disturbi mentali è il lavoro agricolo, in apposite fattorie gestite dal Servizio sanitario nazionale. E lamenta che, mentre nella piccola Olanda esistono ben 600 di queste fattorie terapeutiche, nella magna Inghilterra ve ne siano soltanto 43.
E in Italia? Non preoccupatevi. Cioè: don’t mind! Non esiste niente di simile.