Aggrapparsi al cibo… con stile!
Qualche volta capita di sentirsi sopraffatti da ciò che si ha attorno, lontani dalle redini della propria vita o incapaci di gestire la propria direzionalità.
In questi momenti è spesso il cibo l’elemento che viene usato, come cosa da rinnegare o di cui abbuffarsi, per cercare di ritrovare una direzione, un senso o semplicemente una obiettività che sembra aleggiare poco vicina.
Il cibo ben si presta a questo tipo di utilizzo perché su di esso e con esso si plasma l’energia di cui respiriamo, pensiamo e viviamo.
Esistono tuttavia modi più funzionali di utilizzare questo spettacolare strumento per recuperare presa su di sé e su ciò che sta intorno.
Il modo che preferisco, in questo senso, è quello di masticare. Spesso “masticare” è usato come metafora di “analizzare”, “svolgere”, “risolvere”…
Masticando una carota, o un panino, o una crêpe, consapevolmente o meno si masticano “pensieri”, percorrendo una tappa importante nella digestione di alcuni di essi e nell’assorbimento di ciò che di loro serve, lasciando che il resto, svolto il proprio compito, passi nei fluidi di scarico.
Scegliere cose buone, che sappiamo non solo soddisfare il palato ma anche far bene in termini più ampi, viene subito dopo.
Associare ad esempio delle proteine ai carboidrati è un modo intelligente per fornire all’organismo le risorse migliori per digerire, assimilare, scartare, esattamente quello che serve.
Una “botta” di soli carboidrati, rischia di stordire con reazioni chimiche che sbilanciano piuttosto che aiutare nel riequilibrio.
D’altra parte, la scelta di prodotti ricchi di fibra, carboidrati integrali, alimenti a basso impatto glicemico, associati a una quota proteica, permettono di rendere più solide le fondamenta, per una gestione più equilibrata, sana e consapevole.
Il terzo, oserei dire essenziale, elemento per mettersi nelle migliori condizioni di recuperare la presa sul proprio presente, è la prima colazione.
Spesso l’assenza di una prima colazione bilanciata (o peggio, l’assenza di una prima colazione) è associata a squilibri umorali, fisici e mentali che difficilmente aiutano a recuperare la propria personale solidità. Mangiare qualcosa appena svegli, o a poco tempo dalla sveglia, è un gesto che tiene salde le gambe, funzionale il cervello e regolare il cuore.
In senso generale, il cibo serve a trovare l’energia necessaria a funzionare bene: decidere di eliminarlo dalla propria vita cosciente non è mai una scelta saggia.
Qualunque sia il motivo del proprio senso di fragilità o la strada che si è scelto di intraprendere per recuperare la propria determinazione, il cibo è un amico solidale, da usare con saggezza e rispetto, innanzitutto per se stessi.