Allergie, bambini e test per l’infiammazione da cibo

di Gabriele Piuri - Medico Chirurgo
30 Aprile 2015
Allergie, bambini e test per l'infiammazione da cibo

DOMANDA

Buongiorno, abbiamo una bambina di 10 anni allergica alle graminacee con dermatite atopica, soggetta a severe riacutizzazioni (in particolare nella zona contorno occhi) dopo l’assunzione di alcuni cibi che danno l’impressione di essere mal digeriti o tollerati. Perdurando ormai da molto tempo tale situazione e preoccupati dall’evolversi dell’allergia, che è peggiorata negli ultimi anni, siamo ora più che mai convinti di fare il possibile per indagare a fondo il problema. Abbiamo sentito parlare del test di infiammazione dal nostro farmacista, ma avremmo un dubbio: la bambina sta assumendo da circa metà febbraio il secondo ciclo di vaccino sublinguale per le graminacee e non vorremmo che influisse, in qualche modo, sull’esito del test. Poiché questo secondo ciclo finirà all’incirca in autunno, è forse meglio aspettare tale periodo che peraltro risulta essere il periodo più critico dal punto di vista delle manifestazioni cutanee? Grazie infinite e cordiali saluti.

RISPOSTA

Gentilissimo Lettore,

per effettuare un test per l’infiammazione da cibo è sufficiente un prelievo di sangue capillare dal polpastrello di un dito con una piccola puntura.

Questa semplice modalità di prelievo permette di sottoporre a questo test anche i bambini, come spesso accade nella nostra pratica clinica.

La valutazione dei livelli di infiammazione da cibo offre una buonissima chiave di lettura per affrontare e prevenire le allergie a qualunque età e può essere effettuato in qualunque momento, anche in affiancamento alle terapie tradizionali.

Proprio per questo, un test per la misurazione della infiammazione (come Recaller o BioMarkers) può essere eseguito tranquillamente anche durante l’assunzione del vaccino iposensibilizzante sublinguale per le graminacee e permette di valutare con precisione il profilo alimentare personale con l’obiettivo di impostare una dieta per il recupero della tolleranza immunitaria, con dei giorni di astensione dagli alimenti risultati positivi e dei giorni di reintroduzione.

Una dieta come questa, che rispecchia lo svezzamento infantile, è addirittura di supporto all’azione tollerogena del vaccino sublinguale.

La capacità di recupero dei bambini è straordinaria e spesso grazie alla grande plasticità del loro sistema immunitario sono sufficienti solo due giorni di dieta alla settimana per ottenere degli ottimi risultati sia sul piano delle allergie respiratorie sia per quando riguarda la dermatite atopica.

Di supporto all’approccio alimentare è possibile utilizzare dei prodotti specifici per favorire il recupero della tolleranza.

Un prodotto come Inolact Infantis è una miscela di fermenti lattici selezionati specificamente per stimolare il sistema immunitario a mantenere la tolleranza nei confronti dell’ambiente esterno e molto spesso viene utilizza in affiancamento sia alla dieta di rotazione sia al vaccino iposensibilizzante a bassa dose.

Si utilizzerà una compressa masticabile a metà mattina per cicli terapeutici di circa 20 giorni serenamente ripetibile 3-4 volte nel corso dell’anno in anticipo rispetto alla stagione allergia o al manifestarsi della dermatite.

Per un’azione specifica antiallergica è possibile intervenire con un prodotto come Oximix 3+ di cui utilizzare 1 capsula o 5 ml a prima colazione dai primi sintomi dell’allergia.

La miscela di minerali (Manganese, Rame, Zinco e Selenio) contenuta in questo prodotto è di grande aiuto per modulare la risposta del sistema immunitario e insieme al Ribes nigrum svolge una buona azione antinfiammatoria di supporto.

In affiancamento è possibile utilizzare dell’olio di Ribes e dell’olio di Perilla che grazie al corretto bilanciamento di acidi grassi omega 3 e omega 6 riduce la risposta allergica e infiammatoria. Si utilizzerà ad esempio un prodotto come Ribilla al dosaggio di 1 perla a prima colazione e 1 perla a cena. 

Nel nostro centro di Milano lavoriamo in equipe per offrire il miglior supporto al paziente allergico sia sul piano allergologico specialistico sia sul piano nutrizionale seguendo uno specifico percorso terapeutico.