Ipoglicemie: gli spuntini sono davvero utili?
DOMANDA
Gentile Dottoressa, in caso di ipoglicemia reattiva gli spuntini che mi sono stati consigliati dai vari nutrizionisti, da fare a metà giornata e tutte le volte che ne avverto il bisogno, consistono sempre in frutta fresca, verdure e frutta secca. In realtà, se non inserisco anche dei carboidrati tipo il pane, la glicemia riscende velocemente e non mi lascia tregua. Che tipo di pasto intermedio consiglia? Grazie tante.
RISPOSTA
Buongiorno,
una tendenza alle ipoglicemie reattive richiede una forte attenzione nella ricerca di quelle che possono essere le cause (ad esempio squilibri ormonali o stati infiammatori), sia per contrastarne i meccanismi di origine, ma anche e soprattutto per impostare correttamente la gestione alimentare dell’intera giornata.
Prima ancora di parlare degli spuntini è importante valutare cosa viene fatto nei pasti principali, perché un pasto ben bilanciato permette una gestione glicemica equilibrata nelle 4-5 ore successive.
Il primo pasto della giornata ha un ruolo strategico nel generare un segnale durevole sulla sazietà e sul controllo glicemico.
Nelle prime ore della giornata si gioca una partita metabolicamente importante che ha conseguenze sulla modalità con cui poi si approcciano i pasti successivi.
La composizione nutrizionale è importante per apportare nutrienti di cui l’organismo ha bisogno e soprattutto con le giuste modalità.
Scegliere cereali integrali è sinonimo di un’energia durevole. Un po’ come mantenere un fuoco: i cereali raffinati sono come una fascina che brucia velocemente, in poco tempo rilascia tutto il suo calore lasciandoci con la sensazione di freddo più acuta dallo sbalzo termico. Così funzionano le ipoglicemie reattive: un rilascio veloce di zuccheri nel sangue è seguito da una riduzione massiccia che genera una forte sensazione di fame, di essere quasi svuotati e necessità di mangiare il prima possibile.
L’integrale è una scelta vincente, resa ancora più vittoriosa da un bilanciamento con proteine e vegetali che concorrono nel rendere più lento e graduale il loro rilascio.
C’è poi un ruolo psicologico importante: sapere di poter mangiare al mattino, di poter inserire preparazioni piacevoli e avere qualche momento di eccezione, aiuta a partire meno incattiviti con il mondo.
Una colazione adeguata permette di arrivare almeno fino a pranzo senza necessità di spuntini.
Più che parlare di scelte su quello da mangiare tra un pasto e un altro, è importante costruire bene la giornata ai pasti.
Il pane, soprattutto se bianco, è l’innesco del circolo vizioso delle ipoglicemie.
Frutta e semi sono un’ottima scelta da inserire però in un contesto giornaliero che va sicuramente valutato e considerato con attenzione.