Ma Silvio ha sempre ragione?
Quando nell’ambiente c’è un rumore di fondo che rimane sempre uguale a se stesso, dopo un po’ ci si abitua. Capita con i grilli nei prati, capita con il borbottio della pentola che sobbolle sul fornello, capita anche con il rumore del traffico che ci circonda.
Quando un rumore rimane sempre identico l’orecchio e la mente lo tolgono di torno e lo escludono dalla percezione razionale, perché il rumore non presenta alcuna variazione e non è più interessante.
Fatte tutte le debite proporzioni, con le affermazioni del professor Garattini relative alla medicina complementare sta avvenendo un po’ la stessa cosa. Si ha la sensazione che nonostante la sua rispettabilissima età, e la saggezza che nella storia contraddistingue spesso gli ultraottantenni, la dialettica scientifica non abbia più lo spazio per essere applicata nella formulazione del pensiero. È un peccato perché si perde la ricchezza creativa del confronto con l’evoluzione della scienza.
Quando da uno scienziato si sentono ripetere sempre e solo le stesse cose con indifferenza al fatto che la Fisica, la Biochimica e l’Immunologia moderna stiano evolvendo, scoprendo e documentando potenti interazioni tra cariche elettriche, basse diluizioni, vibrazioni molecolari ed effetti clinici; con indifferenza al fatto che le Istituzioni Europee e mondiali, attraverso ricerche svolte con metodologia scientifica, stiano dando valore pieno a molte Medicine Complementari come l’Agopuntura, l’Omeopatia, l’Ayurveda, la Fitoterapia ed altre ancora; con indifferenza al parere delle Federazioni degli Ordini dei Medici che hanno definito come atti medici le pratiche di queste forme terapeutiche complementari, qualche considerazione va fatta.
Quando nella scienza si perde la capacità dialettica del confronto e della innovazione, si perde il senso dell’essere scienziati, sperimentatori.
Dopo tanti anni di affermazioni identiche, dare troppo valore a queste affermazioni porta solo a togliere la focalizzazione necessaria alla vera evoluzione della medicina. Si rischia di di porre tutta l’attenzione sui grilli del campo senza accorgersi degli amici che ti vengono a trovare a casa.
Si rischia davvero di perdere il proprio tempo in diatribe inutili che ormai non hanno più alcun senso.