Una tazza di tè contro l’osteoporosi
A quanto pare non avevano torto i Galli, nel celebre fumetto Asterix e i Britanni diventato poi un divertente film di animazione, a definire il tè una “pozione magica”, in grado di centuplicare le loro forze, quasi alla stregua degli spinaci di Popeye.
Sembra infatti che il tè, se bevuto abitualmente, abbia l’effetto di irrobustire le ossa, rallentando in tarda età i progressi dell’osteoporosi e attenuandone i danni.
La notizia viene dall’Australia, terra dove il consumo di tè è elevatissimo, come è lecito aspettarsi da una nazione fondata dagli inglesi.
Un gruppo di studiosi dell’Università dell’Australia Occidentale, con sede a Perth, ha condotto una ricerca i cui risultati sono stati pubblicati sull’ultimo fascicolo dell’American Journal of Clinical Nutrition (A Devine et al, Am J Clin Nutr 2007 October, 86(4):1243-1247).
Lo studio ha riguardato una popolazione di circa 1.500 donne in età avanzata (tra i 70 e gli 85 anni), che sono state seguite e monitorate per un periodo di 5 anni.
Scopo della ricerca era quello di valutare fino a che punto una somministrazione supplementare e regolare di calcio fosse in grado di ridurre nelle pazienti sotto osservazione il rischio di fratture, e in particolar modo della frattura del bacino.
Ma i risultati più interessanti non sono venuti dal calcio, bensì dal tè.
Le bevitrici abituali di tè (che, trattandosi di signore australiane, erano in netta maggioranza) hanno fatto registrare, in 5 anni, una perdita media di densità delle ossa di appena l’1,6%, contro il 4% delle altre (dato, quest’ultimo, coerente con quelli di studi precedenti).
Le cause di questo inatteso potere irrobustente del tè non sono per niente chiare, ma gli autori dello studio ammettono che non sarebbe illogico farle risalire agli effetti antiossidanti dei flavonoidi, di cui il tè – specie quello verde – è notoriamente ricco.
Lo ammettono, si direbbe, un po’ a malincuore e, forse memori che la loro ricerca puntava sulle virtù del calcio e non su quelle del tè, avanzano il sospetto che responsabile del prodigio possa essere il latte, che molti bevitori di tè aggiungono alla bevanda.
Una spiegazione che sembra davvero poco convincente ai buongustai, che il tè lo bevono rigorosamente liscio, e – non c’è bisogno di dirlo – senza zucchero.
di Ezio Sinigaglia