Porta a porta per latte e prodotti bio
La lettura dei dati di consumo degli Stati Uniti ha permesso di evidenziare che l’utente medio, preoccupato più che in passato della qualità di quello che consuma, rinuncia sempre più spesso ad acquistare il tetra-pak al supermercato o la classica tanica di plastica da un gallone per il latte, spendendo qualcosa in più per la consegna, ma essendo sicuro che quello che consuma non contiene né ormoni né antibiotici.
Il latte che arriva direttamente a casa, spesso accompagnato da altri generi “da fattoria” quali uova o carni (e prodotti bio), è quello che viene prodotto direttamente negli stabilimenti caseari e risulta fuori dalle logiche della grande distribuzione. Anzi, è spesso il risultato del prodotto di agricolture biologiche. Gioia per gli ambientalisti, che in questo piccolo trend da “ritorno del lattaio”, vedono di buon occhio sia la diminuzione del traffico in direzione del supermercato a favore di un singolo trasportatore che raggiunge la propria utenza casa per casa, sia il fatto che la consegna porta a porta favorisca il consumo di prodotti da agricoltura organica.
Come Eurosalus ha evidenziato nei giorni scorsi, questo fenomeno è in lenta ma inesorabile crescita anche in Italia, anche se per gli Stati Uniti il fenomeno riguarda ancora una fetta minuscola deiconsumi globali: solo l’1% di 25 miliardi di litri di latte consumati. E0 una fetta minuscola che può crescere in modo esponenziale. Anche i clienti sono soddisfatti. Ordinano attraverso internet i prodotti e ne possono interrompere la fornitura con un semplice click quando non sono a casa.
In un recente articolo di Massimo Gaggi, pubblicato dal Corriere della Sera, relativamente a questo tema viene segnalato che la latteria Oberweis di Chicago, dal 1997 al 2007 ha visto le proprie vendite porta a porta quadruplicate, passando da un totale di 10 000 a un massimo di circa 40 000 unità. Addirittura “… la Southside Mountain Creamery di Middletown (Maryland) ha una lista d’ attesa di 350 richieste che non riesce ad esaudire ..”. Ma come mai questo cambiamento nel modo di comprare? Innanzitutto, dice, per la economicità del trasporto casa per casa, che negli States è oltremodo efficiente. Poi per una generale ripulsa nei confronti dei grandi magazzini/capannoni e dell’alimentazione industriale ivi venduta da parte dell’utenza. Ma anche per per la comodità di ricevere cibi, anche pesanti, proprio sulla porta di casa. Infine, ma non ultima, per una certa affezione nei confronti di qualcosa che si considera più genuino.
E aggiungiamo noi che un possibile motivo che spiaghi questa tendenza è il ritorno ad una comunicazione e ad una presenza “umana” di riferimento. Il lattaio che consegna il latte è una persona singola, non è dietro al bancone, ed è probabilmente più disponibile ad una chiacchiera, o anche semplicemente ad un saluto di molti commessi distratti.
Un revival delle tradizioni di mezzo secolo fa che è un buon auspicio per il futuro.