Dimagrire: facile come bere un bicchier d’acqua
Bere un po’ più di acqua può essere una risposta all’obesità?
Certamente sì, sia per la riduzione delle bevande zuccherate o dolcificate (scarsa differenza sugli effetti ingrassanti di entrambe), sia per un documentato effetto dimagrante che l’acqua sembra avere anche nel corso del tempo.
A fronte del grave rischio di ingrassamento correlato con l’uso di bevande zuccherate, e con l’ancor più triste mistificazione legata all’uso dei dolcificanti artificiali a “zero calorie” di cui è documentata l’azione ingrassante nei pasti successivi, appare chiaro che la scelta tra bere acqua o bibite dolci è sicuramente a favore dell’acqua (anche se gasata) nel favorire il dimagrimento.
Un documento ufficiale della Obesity Society, pubblicato in aprile 2014, ha sicuramente confermato che l’uso dell’acqua, gasata o meno che sia, riduce fortemente l’utilizzazione di bibite zuccherate o dolcificate, riducendo quindi il carico calorico complessivo di ogni persona.
Questo può sicuramente contribuire al controllo del peso corporeo.
Eppure la maggior parte dei lavori scientifici in cui si è tentato di spingere i ragazzi (e gli adulti) a bere meno bevande dolci o edulcorate si sono scontrati con la difficoltà a motivarli in modo continuo.
Un interessante lavoro, effettuato in Germania e pubblicato nel 2009 su Pediatrics, sembra avere trovato una possibile soluzione.
La ricerca si è caratterizzata per una grande semplicità di esecuzione e per il fatto di suggerire soluzioni facilmente percorribili e di grande portata sociale (Muckelbauer R et al, Pediatrics. 2009 Apr;123(4):e661-7).
Se i bambini e i ragazzi hanno sete (ed è certo che l’abbiano), tra un distributore di bevande gassate, soft drink a zero o più calorie, bibite, altri soft drink e un distributore di acqua fresca a costo zero e più raggiungibile, scelgono prima di tutto l’acqua.
In un certo senso, usando una metafora calcistica, “fontana d’acqua batte distributore di bibite 3 a 0…”.
Avendo a disposizione gratuita una bevanda che soddisfa un loro bisogno (la sete), i ragazzi la consumano, con risultati sul peso che meriterebbero di essere replicati in tanti altri ambienti pubblici.
Nel gruppo in cui si è voluto promuovere l’utilizzo dell’acqua, sono stati posizionati nella scuola dei distributori di acqua (una fontanella o un distributore), ai ragazzi sono state distribuite delle bottiglie per l’acqua all’inizio dell’anno scolastico e dopo 4 mesi di scuola, e gli insegnanti hanno preparato e proposto 4 ore di lezione sui bisogni di acqua dell’organismo.
All’inizio dell’anno scolastico la percentuale di ragazzi sovrappeso era del 24,5% (in accordo con i dati italiani) e alla fine dell’anno scolastico invece nelle scuole con acqua la percentuale di ragazzi sovrappeso era calata dell’1% (arrivando al 23,5%) mentre nelle scuole di controllo la percentuale di ragazzi sovrappeso era cresciuta di oltre tre punti, fino a raggiungere il valore di 27,8%.
I ragazzi delle scuole in cui era disponibile l’acqua consumavano in media oltre un litro d’acqua in più ogni giorno rispetto ai loro colleghi delle scuole di controllo.
Il dato stupefacente di questo lavoro è sicuramente il calo di peso ottenuto attraverso il semplice strumento di fornire dell’acqua agli assetati, evitando così di favorire il consumo di bibite dolci o dolcificate (parimenti dannose di quelle dolci), ma ancora più rilevante è il fatto che la marcia dell’obesità prosegue senza sosta, e un semplice anno di osservazione in una scuola qualsiasi consente di evidenziare un drammatico aumento dei ragazzi sovrappeso, parzialmente dovuto a comportamenti alimentari e vitali modificabili.
Di ulteriore interesse il riferimento ad una ricerca effettuata sempre nel 2010 su due gruppi randomizzati e controllati di adulti, in cui il fatto di bere mezzo litro d’acqua prima dei pasti, ha consentito al gruppo che seguiva come l’altro una dieta ipocalorica di perdere in media 7 kg in 12 settimane, a confronto con una perdita media di soli 5 kg nei soggetti che non bevevano acqua prima dei pasti (Dennis EA et al, Obesity (Silver Spring). 2010 Feb;18(2):300-7. doi: 10.1038/oby.2009.235. Epub 2009 Aug 6).
Da molti lavori è evidente che l’uso di acqua riduca in un certo senso l’assunzione di cibo successiva, ma sicuramente sorprendente è il fatto che dopo altri 12 mesi, mentre il gruppo che non aveva bevuto acqua aveva recuperato interamente il peso perso, il gruppo che aveva bevuto acqua e aveva continuato a berne (evidentemente aveva trovato piacevole l’abitudine), aveva perso in media ulteriori 700 grammi.
Non solo quindi avevano mantenuto il peso perso pur all’interno di una dieta non più controllata, ma ne avevano perso ancora un po’, continuando in modo efficace il trend positivo.
Non sappiamo esattamente come questi dati saranno vissuti dall’industria delle bevande dolcificate e dei soft drink.
Di sicuro possono servire per cambiare realmente un modo di essere (grassi) facilitando la transizione verso un migliore stato di salute e di fitness. In modo semplice e economico.