La genetica “più cicciottella” risponde meglio alla dieta giusta
La genetica influenza indubbiamente tanto di quello che siamo, ma non deve essere vissuta come un destino ineluttabile segnato, soprattutto quando si parla di obesità, e ce lo ricorda uno studio pubblicato sul British Medical Journal nei primi giorni del 2018.
Lo studio in questione ha analizzato 8.828 donne e 5.218 uomini per 20 anni (con valutazioni intermedie ogni anni) e ha valutato da una parte l’influenza della genetica sulle variazioni di peso e di BMI (indice di massa corporea) del partecipanti, dall’altra quanto l’aderenza a diverse tipologie dietetiche fosse in grado di modificare le variazioni di peso influenzate da una genetica più o meno “obesa”.
Il risultato è davvero interessante: i più suscettibili geneticamente all’obesità, nel percorso ventennale di aderenza alla dieta, erano anche i più suscettibili ai cambiamenti nutrizionali, risultando in variazioni di peso maggiori.
Le diete che hanno funzionato in questo modo, in particolare, riducevano gli zuccheri semplici, contenevano abbondanti quantità di frutta e verdura e prediligevano carboidrati integrali e ricchi di fibra come le leguminose a fonti più raffinate.
Le fonti proteiche e di grassi utilizzate contenevano per lo più grassi polinstauri, con un focus importante su noci e pesce, lasciando da parte le carni processate e i grassi trans.
Altre variabili messe in pratica sono state la riduzione del consumo di alcol, di bevande zuccherate e del sale.
Ottime notizie quindi per chi ha una genetica “più cicciottella”: l’organismo è in grado di rispondere in modo efficace ai cambiamenti nutrizionali ben fatti ed è in grado di farlo addirittura meglio rispetto a chi geneticamente è meno suscettibile all’obesità.
Indipendentemente dalla propria genetica, meglio lasciare da parte quindi dolci, succhi di frutta, cereali raffinati, alcol e prodotti salati e processati (come chi ha avuto successo nello studio) e scegliere nella propria quotidianità alimenti semplici e ricchi di fibra come frutta e verdura, leguminose, cereali integrali, noci, pesce…
Cambiare “vita” potrebbe essere più semplice del previsto, con il giusto impegno.
Bibliografia essenziale
- Wang T, Heianza Y, Sun S, Huang T, Ma W, Rimm EB et al., Improving adherence to healthy dietary patterns, genetic risk, and long term weight gain: gene-diet interaction analysis in two prospective cohort studies. BMJ 2018;360:j5644.