Allergie e intolleranze alimentari possono guarire con la vaccinazione orale
Non siamo più soli. Eurosalus ha sempre segnalato la possibilità e la necessità di ricostruire la tolleranza immunologica verso un alimento non tollerato attraverso schemi alimentari simili a quelli dello svezzamento e attraverso l’uso di preparati a bassa dose, per guidare ogni persona allergica o intollerante a riprendere una alimentazione varia, piacevole e completa.
Considerato il fatto che secondo i dati più recenti la prevalenza di allergia alimentare nella popolazione media è ormai arrivata al 4%, e nei bambini anche all’8%, si tratta di un problema grave per il quale è imperativo trovare una soluzione.
Stando a molte indicazioni accademiche, ci si sentiva davvero un po’ soli nel panorama della allergologia mondiale, ma finalmente un nuovo interessante lavoro pubblicato sul JACI, che è la bibbia degli allergologi, (Buchanan AD et al, J Allergy Clin Immunol 2007 Jan;119(1):199-205. Epub 2006 Oct 27), ha ribadito ancora una volta che anche di fronte ad una allergia alimentare (addirittura quelle mediate dalle IgE, quelle cioè in cui viene di solito richiesto di eliminare il cibo per tutta la vita) l’uso di basse dosi di sostanza alimentare può portare a recuperare tolleranza e controllare quindi le reazioni allergiche indotte dal cibo.
Insomma: anche la scienza dice che dalle allergie alimentari (e noi diciamo dalle allergie in genere) si può guarire.
Dal lavoro, svolto su soggetti allergici all’uovo, che per due hanno assunto per via orale piccole quantità crescenti di uovo, con una classica iposensibilizzazione orale, emergono altri dati interessanti, che obbligano alcune riflessioni.
Mentre il valore delle IgG4 per l’uovo è cresciuto (le IgG4 sono degli anticorpi che crescono quando si sviluppa tolleranza verso un cibo), le IgE non si sono assolutamente modificate (le immunoglobuline E sono note di solito per la violenza delle reazioni che inucono).
Questo aspetto deve fare riflettere perchè nella pratica clinica di ogni giorno siamo abituati a valutare solo le IgE e il Servizio Sanitario spende veramente una valanga di denaro pubblico per studiare solo le IgE (attravero il RAST) che potrebbero essere del tutto inattendibili nella loro indicazione.
Questo significa che quando si genera tolleranza, cioè si guarisce da una allergia, non è indispensabile che calino le IgE, ma è importante che l’intero organismo ritrovi un equiibrio e una regolazione nuovi, in cui attraverso schemi diversi da quelli considerati fino ad oggi, si possa comunque arrivare alla guarigione e alla salute.
Ci stiamo avvicinando al momento in cui potremo finalmente ridire a chi soffre di allergia alimentare “Buon appetito”.