Senza vitamina D aumentano obesità e allergie
Una serie di studi preliminari ha evidenziato una relazione tra alterazioni della composizione della flora intestinale e malattie allergiche, obesità od entrambe le condizioni.
Studi limitati alla sola somministrazione di probiotici miranti al riequilibrio intestinale hanno fallito la verifica di effetti positivi durevoli nel tempo, mentre lavori più recenti hanno potuto definire l’importanza della Vitamina D nell’omeostasi intestinale e nella succesiva regolazione dei segnali tra ospite e flora probiotica.
Un importante lavoro pubblicato da pochi giorni sul Journal of Allergy and Clinical Immunology ha potuto precisare che i livelli corretti di Vitamina D3 hanno una specifica azione sulla regolazione della tolleranza immunologica, coinvolgendo i recettori della Vitamina D (VDR) nella regolazione delle cellule T regolatorie e nello sviluppo delle cellule dendritiche.
Un basso livello di Vitamina D3 favorisce lo sviluppo di infiammazione a bassa intensità e facilita l’attivazione del fattore nucleare NF-kB. Quando NF-kB si attiva si creano le condizioni per lo sviluppo di insulinoresistenza, e di tutte le condizioni con questa associata (diabete, obesità eccetera). (Ly NP et al, J Allergy Clin Immunol. 2011 May;127(5):1087-94; quiz 1095-6. Epub 2011 Mar 21).
L’integrazione dei dati pubblicati negli ultimi mesi porta inoltre a rivalutare i livelli di Vitamina D3 considerati normali nell’organismo. Finora la Vitamina D è stata considerata solo importante per il metabolismo calcico, mentre in questo suo nuovo ruolo diveta un importante marker di altri tipi di squilibrio.
I livelli plasmatici attualmente considerati normali, e comunque già ora spesso bassi nella popolazione, vanno probabilmente elevati per consentire alla vitamina D di mantenere il suo effetto di segnale, quasi di tipo ormonale.
Si apre una nuova fase nella interpretazione della resistenza insulinica, sempre più legata ad una teoria di segnale e alla valutazione della unicità di risposta di ogni organismo. Ci sentiamo in buona compagnia tra ricercatori che si muovono in questa direzione…