Allergici o tolleranti? Dipende dalla frequenza e dal livello del contatto
Diventa sempre più importante capire quali sono le condizioni che determinano la comparsa di allergia o di intolleranza nei confronti di una sostanza allergizzante. Per anni si è cercato di dare la colpa al singolo allergene mentre l’elemento più determinante nel generare allergia o nell’indurre tolleranza è il modo in cui si entra in contatto con la sostanza allergizzante.
Un lavoro pubblicato sul numero di agosto 2011 del Journal of Allergy and Clinical Immunology, effettuato da ricercatori della Università di Baltimora, ha evidenziato che un contatto continuo con l’allergene crea maggiore allergia mentre un certo livello di variabilità facilita la tolleranza.
Significa che quanto più varia la frequenza del contatto con un allergene, tanto meno l’organismo produce anticorpi contro quella sostanza, mentre la quantità di allergene presente nell’ambiente, pur avendo un certo livello di importanza, non raggiunge la stessa rilevanza della precedente condizione di contatto.
Applicando i risultati di questa ricerca agli allergeni alimentari e alla inducibilità di allergia nei confronti dei cibi, si comprende come la varietà alimentare e la possibilità di variare la propria dieta siano una caratteristica fondamentale per mantenere la tolleranza nei confronti di un cibo.
La ricerca aiuta a comprendere perché lo schema utilizzato per recuperare la tolleranza alimentare da noi impiegato nella pratica clinica da molti anni abbia un razionale di applicazione che è legato appunto al comportamento nei confronti dell’allergene e non all’allergene stesso che diventa solo uno dei cofattori della genesi allergica e non certo il più determinante.