Le coliche del pupo e l’infiammazione da cibo
Per molte mamme (ma anche per molti papà) le coliche dell’amato lattante possono trasformarsi in un’ossessione, compagna delle ore notturne spese a cullarlo nella posizione che le plachi fino al momento in cui, convinti che siano passate, si rimette il bimbo nella culla sperando di tornare tutti a dormire. Una speranza subito spenta dalla ripresa del pianto.
E’ inevitabile che in queste situazioni monti un senso di frustrazione, dettata dal fatto che molte mamme non riescono a capire cosa provochi quelle coliche, anche quando allattano esclusivamente al seno. Una volta interpellato il pediatra, e una volta che questi abbia escluso particolari patologie del bambino, cosa si può fare? Anzitutto, considerare quali alimenti compresi nel regime nutrizionale della mamma possano generare una condizione infiammatoria, che provoca magari qualche segnale specifico alla mamma stessa (colite, eczema, dermatite, cefalea) e che induce coliche irritative al bambino.
Le coliche addominali, infatti, possono infatti essere il segnale della presenza di sostanze infiammatorie nel latte; o anche il segnale dell’incontro tra sostanze alimentari sconosciute e la mucosa ancora “vergine” del lattante. Normalmente questo processo avviene in modo fisiologico durante lo svezzamento. Ma consideriamo l’ipotesi che la mamma abbia una intolleranza al frumento (la Gluten sensitivity documentata di recente, e che non è per forza un problema di celiachia), e la stessa mamma continui a mangiare pane e pasta. Cosa accade? Semplicemente si trasmettono al neonato, con il latte materno, o delle parti di frumento che possono attivare una irritazione nel bambino, oppure le sostanze infiammatorie che lei produce.
La soluzione? Una dieta di rotazione: nel caso specifico, dal grande gruppo alimentare del frumento (e cereali correlati); in generale, da uno degli altri gruppi cui si è intolleranti. Mettendo a dieta immediatamente la mamma, il bambino torna ad avere solo qualche normale mal di pancia, e quasi sempre lascia dormire di nuovo i propri genitori.