FAAM 2013: la tolleranza al centro del confronto scientifico
Oggi si è aperto a Nizza il congresso della Euopean Academy of Allergy and Clinical Immunology dedicato al tema delle reazioni allergiche agli alimenti. Eurosalus ha sempre dato forte importanza al rapporto tra cibo e infiammazione suggerendone un’interpretazione evoluzionistica.
Ogni bambino infatti nasce allergico e intollerante a tutto e nel giro di poco tempo, attraverso un processo naturale di conoscenza con il cibo, acquisisce attivamente la tolleranza verso quegli alimenti che rappresentano la sua fonte di energia.
Questo rapporto con la nutrizione è stato per anni tenuto in disparte come se parlare di alimenti nel contesto immunologico fosse quasi un’eresia, al punto che l’unica terapia ipotizzata per le reazioni allergiche alimentari è stata per lunghi anni solo quella della eliminazione dell’alimento incriminato.
Finalmente oggi il punto di partenza di questo congresso sono i meccanismi immunologici che portano al recupero della tolleranza alimentare attraverso la graduale microreintroduzione degli alimenti fino a portare l’organismo alla piena capacità di assumere i cibi incriminati senza danno.
La giornata si è articolata in sessioni che hanno consentito a ricercatori di aree disciplinari diverse di dare ognuno la propria prospettiva sul problema. Si è passati quindi da Cezmi Akdis che ha analizzato i meccanismi molecolari della tolleranza a Hugh Sampson che ha descritto l’uso di preparati molecolari da ingegneria genetica che sono in grado di attenuare l’innesco delle reazioni.
La vecchia scuola ha detto “la sua” proponendo oggi nuove forme di iposensibilizzanti (impensabili pochi anni fa) per aiutare lo svezzamento del soggetto allergico. I dati più interessanti sono però venuti dagli studi sulla OIT (terapia immunologica orale) o sulla SLIT (terapia sublinguale) che sono solo delle modalità più scientifiche e standardizzate per reintrodurre il cibo nell’alimentazione in piccole quantità gradualmente crescenti che ricalcano esattamente la modalità con cui ogni mamma svezza istintivamente il proprio bambino.
Il livello delle partecipazioni è decisamente al top, con relatori provenienti da Australia, USA, Giappone e un po’ da tutte le parti del mondo, a testimoniare che questo congresso, pur Europeo, attira per la sua innovatività ricercatori di calibro internazionale.
È solo alla sua seconda edizione e un successo di questo tipo indica che il tema della relazione con il cibo sta diventando cruciale non solo per i ricercatori e gli scienziati ma anche per i clinici e i medici, proiettando la sua influenza sul mondo ella nutrizione e della produzione alimentare che riguardano tutti.
I prossimi due giorni di congresso vedranno lo sviluppo di altri temi su cui vi terremo aggiornati.