Attenzione ai farmaci antifungini: ottimi prodotti usati male
Da pochi giorni, la FDA statunitense (l’organismo che controlla i farmaci in uso) ha chiesto di aggiungere una importante avvertenza relativa ai possibili danni che potrebbero arrecare due dei più noti antifungini in commercio: lo Sporanox e il Lamisil.
Si tratta di danni gravi, riguardanti per il primo la possibilità di danni cardiaci, e per entrambi la possibilità di grave danno epatico, anche in soggetti non sofferenti di fegato. Questi prodotti, largamente utilizzati anche in Italia, sono farmaci efficaci e spesso utili, ma il problema nasce dall’uso distorto che ne viene fatto.
Farmaci di questo genere vanno usati con attenzione in caso di forme fungine particolari, come le candidosi vaginali, oppure le candidosi generalizzate, oppure in pazienti con grave compromissione del sistema immunitario (come nell’AIDS), e in questi casi possono essere estremamente utili ed efficaci.
Purtroppo è stata segnalata la possibilità di usare questi preparati anche nel caso delle onicomicosi, cioè di quelle banali lesioni alle unghie dovute ai funghi che si localizzano proprio lì sotto. Il processo logico distorto è che se un farmaco è efficace, non ha importanza la sua forza o il suo potere tossico, e si arriva ad utilizzarlo in modo continuativo anche in forme cliniche in cui basterebbe un po’ di smalto per unghie a risolvere il problema.
Così la FDA è intervenuta il 9 maggio scorso per porre un freno a questo tipo di uso. Tutte le infezioni da funghi dipendono però anche dalle condizioni generali della persona e del suo sistema immunitario. Non ricordarsi di questo aspetto e usare farmaci che in realtà sono delle cannonate, anche quando basterebbero le carezze, è un rischio grave che i medici e i pazienti dovrebbero sempre considerare quando intraprendono una terapia.
La realtà è purtroppo diversa.